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Como, oggi sui prati teoricamente vietati di Villa Olmo i guantoni al femminile. Ha senso proibirli ancora?

Giusto ieri davamo conto dell’ennesima dimostrazione di inutilità dei divieti di calpestare l’erba delle aiuole vista lago di Villa Olmo introdotti dal Comune di Como nel novembre 2023. Comunque la si pensi, che si sia favorevoli o contrari a quella norma restrittiva, la realtà parla chiaro: o quelle proibizioni non sono conosciute a sufficienza a dispetto dei cartelli oppure sono ignorate bellamente. E dopo la carrellata di esempi ricordata in questo articolo, oggi arriva un’altra testimonianza, capace peraltro di allargare ancora la casistica.

Stamane, infatti, su una delle aiuole davanti alla dimora neoclassica, un gruppo di donne era infatti intento ad allenarsi con guantoni simili a quelli per la boxe, in una disciplina sulle cui caratteristiche non azzardiamo definizioni che ignoriamo.

In assoluto, così come peraltro nei casi delle tintarelle o delle passeggiate sull’erba, nulla di gravissimo. Se non, come già si accennava, un’altra prova che – almeno gestito così – il divieto attuale introdotto dal Comune è praticamente inutile, al di là di qualsiasi intenzione. Anzi, l’interrogativo se abbia senso mantenerlo oppure no, oggettivamente si pone.

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15 Commenti

  1. Comunque, avete posto una domanda. E la risposta è: NO, non ha senso proibire la fruizione dei prati, salvo mantenere il decoro e il dovuto rispetto

  2. Davvero basta con queste polemiche sterili! Si vuole che i prati non siano fruibili: si mettano recinzioni serie e si provveda che ci sia qualcuno che fa rispettare il divieto. Il resto è un inutile blaterare.
    (Io sono dell’avviso che i prati, anche quelli davanti alla villa, debbano essere fruibili: non per giocare a pallone, tirare di boxe e farci il barbecue, ma per stendersi sull’erba a prendere il sole, dormire, leggere un libro o chiacchierare).

  3. L’attuale home Page:
    Sotto, l’articolo dello sceriffo in Portogallo.
    Sopra, l’articolo degli indisciplinati che si scatenano.
    Via i gatti, ballano i ratti!
    Manco a farlo apposta…

  4. IL divieto non ha più alcun senso. I prati, senza fiori, sono fatti per essere utilizzati per attività all’aria aperta. Mens sana in corpore sano

  5. 20 metri più a nord c’è il LIDO.

    20 metri più a ovest, sul retro della villa, c’è il PARCO.

    Massì, liberalizziamo nel GIARDINO del gioiello neoclassico di Como, che a ristrutturazione finita sarà una ancor più prestigiosa sede espositiva, reclamizzata in tutto il mondo per la bellezza del paesaggio e del suo giardino la libera discesa di asciugamani, sdraio, pic nic, partitelle a sei e pure ‘sta roba qui.

    Su come impedirlo ho già scritto, non mi ripeto.

      1. Non concordo per niente!!!!!!
        Non è una vetrina ma un parco di una villa pubblica!!!!!!!!
        Avete mai viaggiato?!? In TUTTE le capitali mondiali i parchi sono fruibili, nei limiti del buon senso ovviamente… per leggere un libro, fare attività non rumorose o moleste, giocare coi bambini…
        A a Como no…. E tra l’altro senza alternative.
        A lugano il parco Ciani in centro è TOTALMENTE fruibile. Danno anche delle sdraio e dei libri da leggere in casette apposite per lo scambio.
        Vogliamo uscire da questa mentalità retrograda?!?!?

        1. Totalmente un accidenti: vuole che le fotografi tutti i cartrlli con scritto “vietato entrare nei prati”? Sono lì da vedere, proprio nel parco Ciani. Li ho appena visti.

          Semmai, ci saranno zone adibite a giardini e zone adibite a parco.

          Ed è questo che si chiede: libera fruizione del parco retrostante, rispetto per le aiuole davanti.

        1. A parte che, anche se fosse stata chiusa, ciò non toglie che all’epoca ci si potesse sedere sui prati. Ma basta finire su Wikipedia un secondo per ritrovare un dipinto del 1838 che raffigura i giardini della villa colmi di persone a passeggio.

    1. Ma smettila di menarci il torrone con sta storia del gioiellino neoclassico, conciata com’è sembra la fiera dei materiali da cantiere.
      E poi la villa è dei cittadini e devono poterla vivere, basta vietare!

      1. La stanno ristrutturando.
        E proprio perché la città vuole poterla vivere che non si deve rimanere ostaggio di ombrelloni, sdraio e partitelle. La città ha sempre vissuto i giardini di Villa Olmo, e deve poter continuare a farlo.

        Se si vuole prendere il sole c’è il lido, se ci si vuole sdraiare sul prato c’è il
        parco retrostante. Il tutto lì, contiguo.

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