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Attualità, scuola

Como, Rapinese annuncia l’addio alla scuola di via Sinigaglia: “Autosilo? Bisogna vedere come finirà lo stadio”

Il sindaco di Como Alessandro Rapinese nel corso di una conferenza stampa convocata stamattina per il primo pomeriggio di oggi e in corso in questi minuti ha annunciato tra le altre cose la chiusura della scuola Corridoni di via Sinigaglia che sarà “ricollocata”.

La ragione? Da un lato compensare le chiusure nelle scuole in periferia e dall’altro, come più volte ribadito per spiegare le scelte di questi anni, l’inverno demografico cioè il drastico calo di nascite e quindi iscrizioni.

Le dieci classi presenti nella struttura dovrebbero essere ricollocate alla Foscolo di via Borgovico. Da ricordare come alcuni mesi fa spuntò l’ipotesi di realizzare al posto dell’istituto scolastico l’autosilo a servizio del nuovo stadio Sinigaglia. In questo senso il sindaco ha detto “Io le macchine lì non le voglio più vedere in strada, bisogna vedere come finirà lo stadio nella visione urbanistica complessiva. Magari un autosilo sarebbe utile ma bisogna vedere come si integra e vedere il progetto del Calcio Como”.

Lo scambio Parini – C.P.I.A

Uno degli interventi più significativi riguarda la scuola Parini, che da anni aveva una sede staccata in un’altra parte della città. “Ora andiamo a rimettere ordine – spiega Rapinese – in via Lucini c’è un istituto per adulti, che non aveva molto senso condividere con una scuola per bambini, lì infatti era collocato il C.P.I.A. In buona sostanza, invertiremo la sede del C.P.I.A in via Lucini con quella staccata della Parini. Così la Parini tornerà a essere riunita in un’unica grande sede, soluzione che ci sembra la più logica e intelligente anche dal punto di vista logistico”.

Il risultato, sottolinea il sindaco, sarà un “vero e proprio quadrilatero scolastico, mentre il C.P.I.A. potrà trasferirsi in una sede più adatta, quella che in passato veniva chiamata Virgilio, anche se formalmente era ancora intestata alla Parini. Si tratta quindi di uno scambio: la Parini si ricompatta e il C.P.I.A. ottiene spazi adeguati all’ex sede della Virgilio”.

Sant’Elia e Gobbi: presa d’atto

Un secondo provvedimento, “a impatto meno che zero”, riguarda l’asilo Antonio Sant’Elia. “Dal 2019 formalmente non esiste più, non facciamo altro che prenderne atto e rendere ufficiale ciò che già accade: il Sant’Elia si trova all’interno della Severino Gobbi. È già sei anni che la situazione è questa, quindi è semplicemente una presa d’atto amministrativa”.

Chiusure a Ponte Chiasso e Como Sole

Confermata invece la chiusura di due plessi già annunciata lo scorso anno: la Fulcieri Paulucci de Calboli di Ponte Chiasso e la scuola “Como Sole”.
“Lo scorso anno avevamo già inserito la loro chiusura nel piano – puntualizza Rapinese – e ora confermiamo la decisione. A titolo di esempio, la De Calboli aveva 53 iscritti su 175 posti disponibili. Le nostre previsioni, che finora si sono rivelate accurate, stimano che nel 2026/27 gli iscritti saranno 52. Anche la scuola Giuseppe Massina di Monte Olimpino, nello stesso comprensivo, ha numeri critici: 84 iscritti su 250 posti, che diventeranno 83 nel 2026/27. Si tratta quindi di istituti con un tasso di occupazione molto basso, in alcuni casi sotto il 30%. Anche unendo la De Calboli alla Massina, si arriverebbe a un tasso di occupazione del 54%, che pur non essendo ottimale è comunque più sostenibile. L’unione garantisce anche la continuità didattica, perché rientra nello stesso istituto comprensivo, con lo stesso dirigente scolastico, gli stessi insegnanti e una gestione unitaria degli spazi”.

Per quanto riguarda il plesso “Como Sole”, ci sono notizie positive: “Sono stati stanziati i fondi e i lavori stanno per partire. Gli alunni verranno accolti alla Adolfo Vacchi, che dispone di spazi adeguati, molto verde e un bel giardino comune. Inoltre, è in programma un intervento urbanistico che migliorerà la viabilità: la creazione di un senso unico attorno alla scuola, con posti auto e un nuovo collegamento viario”.

La primaria Corridoni di via Sinigaglia

La novità più rilevante riguarda la scuola primaria Filippo Corridoni di via Sinigaglia. “Non è una chiusura della scuola, ma del plesso: le classi verranno ricollocate – precisa Rapinese – I docenti rimarranno gli stessi, cambia solo il luogo fisico. La scelta di concentrare questi interventi soprattutto nel centro città nasce da un ragionamento chiaro: per ottenere lo stesso livello di razionalizzazione avremmo dovuto chiudere quasi tutte le scuole in periferia. Così invece si mantiene un equilibrio, evitando di desertificare i quartieri più esterni e rispondendo in modo omogeneo al calo demografico che sta colpendo tutto il territorio”.

La sede di via Sinigaglia, tuttavia, non sarà più disponibile e dall’anno prossimo verrà chiusa. “Nella lettera alla Provincia abbiamo comunicato la decisione come ‘ricollocazione della primaria Filippo Corridoni in via Giuseppe Sinigaglia 10‘. Gli iscritti erano 202 su 353, l’anno prossimo saranno 199. Va però considerata anche la situazione delle altre scuole della zona. Per esempio, la Ugo Foscolo ha oggi 168 posti liberi su 418, quindi può assorbire una parte degli studenti. La scuola di Tavernola Fabio Filzi, ha 64 posti liberi, la secondaria di primo grado Ugo Foscolo ne ha 59, mentre l’istituto di via Fiume, Corrado e Giulio Venini, dispone di ben 308 posti liberi su 500. Quest’ultima è stata recentemente sistemata: i giardini esterni sono stati riqualificati e gli interventi di manutenzione risultano più semplici rispetto ad altri plessi. Restano alcune criticità, come i serramenti e piccole infiltrazioni, ma le condizioni sono complessivamente migliori rispetto a zone urbanisticamente più problematiche, come Santa Teresa”.

Perti e Carluccio: decisione rinviata

Restano in sospeso le sorti di due scuole, la Perti e la Carluccio. “La decisione finale sarà presa a febbraio 2026, dopo l’analisi di eventuali ricorsi. Ora il passaggio è in Consiglio comunale”, spiega Rapinese.

La crisi demografica e i numeri

Il sindaco richiama l’attenzione sul nodo politico di fondo: il calo demografico. “Si è parlato tanto di scuole vuote e disagio sociale con toni allarmistici. Allora, per chiarezza, invito tutti a un momento concreto: all’inizio dell’anno scolastico ritroviamoci insieme alla scuola primaria in via Perti e vediamo quanti bambini entreranno davvero. Forse saranno sei, forse meno”.

I dati forniti dal Comune mostrano un quadro chiaro: le scuole infanzia di competenza comunale hanno una capienza di 1.177 posti. Ne sono stati tolti 150. I bambini previsti sono 1.048, quindi resteranno liberi 129 posti, cioè il 10%. Per quanto riguarda la primaria la capienza comunale è di 3.726 posti. Con la chiusura di via Senigallia vengono tolti 528 posti. I bambini previsti per il 2027 sono 2.417: avremo quindi 1.309 posti liberi, pari al 35%. Mentre nella secondaria di primo grado (scuole medie) i posti disponibili sono 2.613, a fronte di 1.762 studenti previsti.

“In sostanza, un terzo delle scuole oggi non è necessario“, conclude Rapinese.

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