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Como, Rapinese trova ancora i genitori sulla strada per chiudere altre 6 scuole: “In piazza, per una città diversa”

Il Comitato genitori Como a misura di famiglia, gruppo gentile ma decisamente risoluto nato spontaneamente per difendere l’asilo nido Magnolia dal progetto di chiusura avviato dall’amministrazione Rapinese (qui la cronaca degli ultimi mesi), torna in piazza venerdì 20 settembre con un flash mob contro l’analogo provvedimento che, nei giorni scorsi, ha colpito altre sei scuole cittadine, tra le quali la storica elementare di via Perti (che, secondo la relazione presentata dal Comune, necessitano di interventi troppo onerosi rispetto al numero di iscritti in calo) e la materna “Carluccio” di via Volta (per la quale la relazione del Comune non riporta il numero di iscritti, sebbene le tre sezioni siano sempre al massimo della capienza, a fronte di interventi di sistemazione del tetto e messa a norma pari a poco più di un milione di euro).

“Nella settimana in cui i nostri figli hanno iniziato il nuovo anno scolastico, come voi, siamo rimasti attoniti nell’apprendere via stampa la proposta del comune di chiudere altre sei scuole, pilastri per la nostra città e per i bambini frequentanti…Non possiamo rimanere passivi di fronte agli scenari prospettati, che offrono risposte miopi a sfide complesse – si legge nell’invito pubblicato dal Comitato sui suoi profili social – ancora una volta assistiamo a proposte semplicistiche che non vengono costruite insieme a famiglie, insegnanti e dirigenti e che considerano come unico criterio il mero risparmio della gestione immobiliare comunale a breve termine, non prendendo opportunamente in considerazione gli impatti didattici, pedagogici, sociali e anche economici nel medio termine sull’intera città”.

Da qui l’invito “a cittadini, politici e società civile a promuovere attraverso gli strumenti della partecipazione, dell’approfondimento e della condivisione, iniziative volte a sostenere una diversa visione per questa città, che veda nella scuola l’investimento per il suo futuro”. E proprio per far sentire la voce delle famiglie, dei docenti e di chiunque abbia a cuore il tema di una presenza capillare delle scuole nei quartieri, l’appuntamento è per venerdì 20 settembre alle 16.30 in piazza Verdi, davanti al teatro Sociale, per un flash mob di protesta contro le chiusure annunciate dall’amministrazione Rapinese.

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8 Commenti

  1. Lo dico e lo scrivo che valga per tutti :
    Adesso il rapinare ci rapina via le scuole, e in compenso fà un bel stadio nuovo, quindi mi raccomando andate tutti allo stadio con i figli magari,
    Lo sanno anche i sassi che gli stadi sono i centri della peggiore gente.

  2. Ottima iniziativa, farò di tutto per esserci.
    Plaudo alla volontà del sindaco di riqualificare gli immobili, ma vorrei che continuassero ad essere destinati a scuole. Viviamo tempi in cui tutte le società occidentali stanno progressivamente invecchiando, vorrei che l’amministrazione facesse di tutto per rendere questa città a MISURA DI FAMIGLIA, per attrarre chi ha e farà figli, e non solo a misura dei possessori di seconde case destinate ai turisti.
    Farò di tutto per essere in piazza venerdì.

  3. Basta, avete stancato. Una città diversa è una città viva, dinamica ed efficace. Una città dove se devo portare i miei bambini in una scuola del quartiere adiacente lo faccio, mi organizzo e non insisto nel contrario con arroganza e prepotenza. Mi preoccuperei piuttosto dell’efficienza delle strutture e del corpo docente. Queste sì sono da pretendere.

    1. Credo che di arrogante e prepotente qui ci sia la politica monocolore e voce di questa giunta comunale. Quanti figli ha lei quanti ne porta nel quartiere accanto?! Oppure parla per slogan come il Mago di Oz cittadino?!

      1. Due, che giornalmente porto alle rispettive scuole. Aggiungo anche che per le pratiche sportive sono tre trasferte settimanali. Ci organizziamo in famiglia, non manifestiamo e viviamo bene. Ha proprio sbagliato soggetto con cui polemizzare. Chi parla per slogan, semmai, è lei e i suoi simpatizzanti del Mago di Oz (quello vero), repressi, tristi e…arroganti.

        1. Aspetti sto prendendo appunti, credo che quando qualcuno usi se stesso come misura del mondo, beh, basta solo questo per farsi una fresca risata. Quindi lei non crede nella pluralità delle opinioni in democrazia? Lei è tipo più da camicia nera?! Così per individuarla nella costellazione del Magico mondo di Oz.

  4. Sono d’acordo! Una città con meno anziani, meno bigotti, meno razzisti, meno fascisti, meno albergatori, ristoratori ma soprattutto meno imprenditori incapaci!

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