Il destino della scuola Corridoni e il suo incerto futuro (qui tutti i precedenti), tra cui l’ipotesi di demolirla per realizzare un autosilo, è stato affrontato anche nella seduta di consiglio comunale di ieri, 3 novembre.
E lo scontro è stato immediato. A rilanciare il tema è stato il consigliere comunale del Pd, Stefano Fanetti che in un intervento preliminare ha spiegato, nel dettaglio, la narrazione del sindaco Rapinese condannando l’ipotesi di sostituire una scuola con dei parcheggi.
“Riconosco al sindaco una grande abilità: riesce sempre a ribaltare la realtà. È un talento. Quella che appare come una scelta discutibile diventa all’improvviso un atto di coraggio, persino di “rigenerazione sociale”. Così, anche chiudere una scuola può essere raccontato come un modo per salvare un edificio dal degrado. Geniale, se non fosse tragico”, l’esordio di Fanetti. “Perché diciamolo: il primo modo per evitare che una scuola diventi un luogo di abbandono e degrado sarebbe, forse, non chiuderla. Tenerla viva, piena di studenti, insegnanti, relazioni, futuro”.
Ecco perché, nel caso della scuola Corridoni, “il discorso sul “cosa farne dopo” è completamente fuorviante. Qui la scuola viene chiusa proprio per farne un autosilo. Non perché sia pericolante, vuota o inutile. Anzi: funziona, è frequentata, è viva”, aggiunge Fanetti.
“Ed è qui che nasce l’assurdo. Trasformare una scuola in parcheggio non è una soluzione al degrado: è la causa per cui quel luogo smette di essere una scuola. Non stiamo salvando un edificio abbandonato – lo stiamo condannando a non essere più un luogo di istruzione. E infine, con grande enfasi, ci viene detto che “almeno non cadrà a pezzi”, che non diventerà rifugio di vandali o – orrore supremo – di “clandestini” vera ossessione del sindaco”, sottolinea Fanetti.
“Ma paragonare una scuola a un autosilo, sul piano sociale, fa rabbrividire. È un ribaltamento di senso: parcheggiare auto prima di educare persone. E allora no, non c’è proprio niente da applaudire. Il degrado, in questo caso, non è ciò che potrebbe accadere dopo: il degrado inizia nel momento in cui si decide che un parcheggio vale più di una scuola”, la chiusura.
Secca la risposta del sindaco. “La chiusura della scuola per creare un autosilo non è un atto scellerato. Ribadisco e la aiuto a capire: stante i numeri dei ragazzi della Corridoni e la disponibilità di posti in città, i posti in offerta sono superiori rispetto ai bisogni. Quindi in eccedenza risetto a quelli che servono. E noi siamo la prima amministrazione che mette a posto più scuole con soldi veri a partire da Rebbio. Ecco perché razionalizziamo i posti a disposizione. Ma voi non avete il coraggio di dire quale chiudere. Tutti i partiti dicono che è giusto razionalizzare ma poi nessuno dice quali istituti chiudere. Sapete bene che le nostre scuole sono messe male e che alcune sono da chiudere ma non premiate noi che abbiamo coraggio di agire. Siete persone senza coraggio, non dite mai nulla, ditemi quale volete chiudere”, spiega il sindaco.
E poi l’affondo. “La verità è che secondo i numeri, si sarebbero dovute chiudere tutte le scuole della periferia da Sagnino, Ponte Chiasso, Tavernola, Monte Olimpino oppure si razionalizzava come stiamo facendo noi. E anche in centro vi siete subito opposti a via Perti. E allora noi abbiamo preso delle decisioni. E se poi voi siete quelli che preferiscono tenere una scuola così per non fare un parcheggio, lasciamolo così, è quello che vi piace”.