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Como – Pasquale, senzatetto multato di notte perché ‘lontano dal domicilio’. Pd: “Schiaffo alla dignità di un uomo”

Un senzatetto di Como, la scorsa notte, è stato multato in via cesare Cantù perché “lontano dal proprio domicilio”.

17.39 – AGGIORNAMENTO

“Ho pagato la multa di Pasquale, dovere civico”. Il senzatetto ‘lontano dal domicilio’ e il gesto di un notissimo professionista

14.08

La segnalazione da Mattia De Marco, esponente del Pd: “Vi scrivo per segnalarvi un fatto increscioso successo questa notte a Como, in Via Cesare Cantù – racconta Mattia – Pasquale Giudice, 63enne senzatetto, è stato multato per essersi allontanato dal proprio domicilio. Il verbale è di 280€ (400€ se non paga nell’immediato)”.

Sul verbale fatto a Pasquale si legge, infatti, che è stato multato perché “non in grado di motivare lo spostamento dal suo domicilio, residenza o abitazione”.

Una situazione paradossale, considerato che il senzatetto “vive per strada da 10 anni – ci scrive Mattia – a Como tanti lo conoscono, a molti sarà capitato di vederlo chiedere l’elemosina nei pressi di Porta Torre”.

E aggiunge: “Durante l’emergenza Covid, sia nel primo che in questo secondo lockdown, Pasquale vive per strada come sempre, facendo ancora più fatica a racimolare qualche spicciolo dato che le strade della nostra città sono deserte. Questo verbale è uno schiaffo alla dignità di quest’uomo, uno schiaffo a tutti i cittadini, soprattutto agli ultimi”.

Qui il verbale la cui diffusione, previo oscuramento dei dati sensibili, è stata autorizzata da Pasquale Giudice:

verbale_pasqualegiudice

 

In una lunga nota gli esponenti Dem accusano duramente l’amministrazione Landriscina.

“Questa notte Pasquale Giudice, un senzatetto di Como ha ricevuto una multa da 400 euro per essersi allontanato dal proprio domicilio in violazione delle restrizioni anti-Covid, applicate in questo caso alla lettera. Pasquale vive da dieci anni per strada e molti comaschi lo conoscono come una presenza ormai fissa sotto al portico del Liceo Volta di Como. Questa vicenda è l’ennesimo sviluppo di una situazione, quella dei senzatetto comaschi, che arriva oggi a un picco drammatico e paradossale” denuncia Mattia de Marco dei Giovani Democratici di Como che per primo ha appreso la notizia dallo stesso Pasquale Giudice.

“Ogni volta sembra che si tocchi il fondo ma si continua a scendere sempre più in basso quando a Como si parla di senzatetto: la verità è che il problema dev’essere affrontato una volta per tutte e in maniera strutturale. L’attuale emergenza sanitaria aggiunge solo ulteriore urgenza a una situazione che è andata ben oltre il limite di decenza, umanità e sicurezza. È intollerabile che una persona che dorme per strada venga multata perché ha un domicilio solo sulla carta, quando in realtà chiama casa un giaciglio sotto a un portico. Non ci stancheremo mai di ricordare a chi siede in giunta che il consiglio comunale, espressione della volontà dei cittadini comaschi, ha già votato una mozione che impegna questa amministrazione ad aprire un dormitorio permanente. La mancanza di intenzione politica nel rispettare il processo democratico è semplicemente intollerabile” commentano Tommaso Legnani, segretario cittadino del Partito Democratico, e Francesco Giudici, segretario dei Giovani Democratici.

“E’ ridicolo e crudele che si punisca qualcuno perché non ha un domicilio nel quale rientrare. Chiedo al Questore di Como di ritirare la multa non solo perché nella pratica ammonta a una somma impossibile da pagare per chi è già in una condizione di grave indigenza ma perché rischia di rafforzare l’impressione che Como e le sue istituzioni non abbiano pietà per i poveri in un momento così difficile – commenta Angelo Orsenigo, consigliere regionale del PD – il ritiro della sanzione però è solo una minima parte del lavoro urgente che la giunta comunale deve fare perché episodi del genere non si ripetano più. Si deve aprire un dormitorio permanente, certo, ma dobbiamo pensare a percorsi di reintroduzione in società che siano davvero strutturati e funzionali per offrire a chi vive per strada un’alternativa valida oltre a un pasto e un tetto nei mesi più freddi. A livello nazionale, Como deve essere conosciuta per questo, per la propria misericordia. Non per le ordinanze anti-mendicanti, non per i Wifi pubblici spenti e le panchine rimosse per evitare assembramenti di stranieri, non per i cancelli posti a sbarrare i portici di San Francesco ai senza dimora e non tantomeno per le multe a chi non ha una casa”.

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