Dal Comune di Como arriva un regalo di Natale chiamato Palazzo Natta. O meglio, chiamato progetto esecutivo da 522mila euro per il restauro, il recupero, la messa in sicurezza e la finale trasformazione del magnifico edificio di origine settecentesca in centro storico, oggi di fatto inutilizzato dopo l’addio sia del Politecnico sia dell’Università dell’Insubria.
E infatti i documenti ufficiali approvati dalla giunta di Palazzo Cernezzi sottolineano come “un luogo come questo vuoto ed inutilizzato nel centro della città murata è certamente una risorsa mal impiegata. Non solo. Un palazzo antico privo di un suo uso specifico rischia di essere un contenitore destinato a un deperimento progressivo decisamente più rapido per il mancato costante e giornaliero controllo che i fruitori fanno del luogo e di conseguenza per le mancate costanti azioni manutentive anche ordinarie che mantengono vivo e “in ordine” il bene” […] Ora l’Amministrazione Comunale ha deciso di reinsediare Palazzo Natta con nuove funzioni compatibili con il delicato contenitore che le ospiterà e l’operazione che sta alla base di questa decisione è stata chiamata Palazzo Natta – Casa della Cultura”.
In concreto, verranno collocati a Palazzo Natta parte degli uffici comunali dell’Assessorato alla Cultura e forse di altre Associazioni, Fondazioni o Enti operanti sul territorio sempre nell’ambito della Cultura. Mentre gli spazi del palazzo che si prestano ad un uso pubblico verranno destinati a piccole mostre e a iniziative che coinvolgano la città e i suoi abitanti cercando di rendere vivo e fruito il Palazzo per renderlo parte viva del tessuto urbano.
Riguardo ad altre due sale, una a piano terreno (Sala di Diana con affianco la più piccola Sala di Sansone a essa collegata) e una al piano primo (Sala di Mosè) nota anche come Salone Nobile o Salone d’Onore, entrambe sono ricomprese negli spazi a uso pubblico che possono svolgere la funzione di Sale per piccoli convegni, lezioni, corsi. La prima al piano terreno può ospitare circa 40-50 persone. La seconda al primo piano fino a 99 persone.