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I “luoghiCOmuni” nelle foto di Lorenza Ceruti, in mostra al Teatro Sociale dal 17 giugno

Il Teatro Sociale di Como continua la stagione ospitando una mostra fotografica. Tutti i weekend dal 17 giugno al 23 luglio, grazie alla collaborazione con la Società dei Palchettisti, i palchi del Teatro Sociale, luoghi non comuni, si apriranno per accogliere le fotografie di Lorenza Ceruti, fotografie di luoghi comuni di Como.  

“«Perché non facciamo una mostra con le tue fotografie esposte nei palchi del Teatro Sociale?» mi chiede Barbara Minghetti. – racconta Lorenza Ceruti – Nasce così, davanti al Teatro, in un giorno qualunque. Nasce così questa proposta che diventa subito per me, che sono sempre stata restia all’idea di una mostra, una proposta irrinunciabile! In un attimo ho immaginato le mie fotografie, accomodate come delle signore, sulle sedute in velluto rosso dei palchi del Teatro della nostra città. Quei piccoli salotti, che come scrigni, contengono preziosità, tanta storia, tante storie e tanti segreti. È ormai da più di duecento anni che in queste piccole stanze esclusive e di privilegio, si avvicendano personaggi, più o meno famosi, che appartengono alla storia della società comasca.”

 LuoghiCOmuni: luoghi comuni intesi come luoghi di tutti, vissuti quotidianamente, ai quali magari non si fa neanche più caso per la troppa abitudine di viverli, di percorrerli e di guardarli senza vederli. Sono luoghi che Lorenza Ceruti conosce molto bene, nei minimi particolari, che frequenta e che ha frequentato fin dalla sua infanzia, e che non si stanca comunque mai di guardare attraverso l’obbiettivo. Luoghi noti e architetture studiate e viste infinite volte, ma che ogni volta – dice – è come se fosse la prima. E la sfida è trovare, ogni volta, nuove visioni, nuovi accadimenti, nuove inquadrature, nuovi cieli. Ed è proprio attraverso alla fotografia, la sua grande passione iniziata ormai 40 anni fa, che esprime tutto l’amore e il rispetto per la sua città. L’anima dell’architetto ha influenzato e influenza molto l’anima della fotografa, ma l’anima della fotografa permette all’anima dell’architetto di “appropriarsi” e liberamente interpretare spazi, luoghi e architetture.  Le permette di esprimersi e comunicare la sua visione. Le sue immagini, come visioni straordinarie, spesso trasportano lo spettatore in una dimensione parallela. Cercano di svelare quello che è invisibile all’occhio nudo. Rappresentano la realtà, ma nello stesso tempo tendono a qualcosa di ideale, e di sospeso.

E come lei stessa spiega, molte, nascono da situazioni di degrado o comunque da una evidente problematica reale, che si trasforma in un valore aggiunto o anche in un mezzo per evidenziare la “bellezza”. La pozzanghera duplica e valorizza il soggetto. I piccioni che svolazzano intorno al monumento della fontana di Camerlata, diventano leggere presenze che si contrappongano e ingentiliscono la durezza del cemento. I tubi innocenti degli spalti dello stadio, diventano ritmico grafismo artistico. Il treno che sfreccia al passaggio a livello, assume l’aspetto di una poetica scia che nei colori si abbina alla cupola del Duomo. E così il traffico in piazza Camerlata diventa segno leggero e sospeso.

Nella mostra inoltre saranno esposte alcune fotografie (24) che appartengono ad un progetto fotografico relativo ad un discusso luogo comasco che nel corso del 2022 è stato protagonista per tutte la stagione estiva. Il progetto intitolato “Al di là del bene e del male: divieto di balneazione” riguarda la piccola “spiaggia”, emersa a causa della siccità, alla foce dell’inquinato Cosia e che ha come sfondo da una parte il Tempio Voltiano e il Monumento dei Caduti e dall’altra il lago. Un luogo paesaggisticamente molto bello. Complice il grande caldo i turisti, soprattutto stranieri, provenienti da tutte le parti del mondo, hanno utilizzato la nuova spiaggia”, nonostante la presenza di cartelli di divieto di balneazione.

“Questo mio lavoro fotografico, che conta oltre 100 fotografie, voleva essere denuncia, ma con il passare dei giorni e frequentando il luogo  frequentando il luogo, si è trasformato in una testimonianza di momenti di umanità. Ogni giorno, per circa due mesi, mi sono presa quelli che ho chiamato i miei “15 minuti di umanità” almeno due volte al giorno. Conoscendo la situazione delle acque inquinate e pericolose, non ho mai fotografato a cuor leggero, soprattutto vedendo i bambini sguazzarci dentro. Qua, questo luogo nato spontaneamente, privo di attrezzature e servizi, è diventato luogo di incontro tra tante etnie che hanno condiviso momenti di spensieratezza in grande armonia. Istanti carichi di sentimenti come tenerezza, amore, voglia di stare insieme, spontaneità, prendersi cura l’uno dell’altro. Un nuovo luogo comune. Sono foto che conoscendo la situazione, inducono a riflettere”.

 L’inaugurazione della mostra, venerdì 16 giugno alle ore 17.00, sarà uno degli eventi del Festival dell’Architettura “luoGO COmune”, organizzato dall’Ordine degli Architetti PPC di Como, che si terrà dal 14 al 24 Giugno 2023 sul territorio provinciale, in occasione del centenario di fondazione del sistema ordinistico.

All’inaugurazione della mostra interverranno Simona Roveda (Presidente Teatro Sociale di Como AsLiCo), Claudio Bocchietti (Presidente Società Palchettisti), Margherita Mojoli (presidente dell’Ordine degli Architetti PPC Como), Ebe Gianotti (presidente dell’Associazione Made in Maarc) e Daniele Roncoroni (presidente dell’Associazione Famiglia Comasca) che converseranno con Lorenza Ceruti.

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