RADIO COMOZERO

Ascolta la radio
con un click!

Attualità

Como, un’intera comunità a difesa della scuola gioiello chiusa da Rapinese. E il video emoziona tutti

Un’intera comunità di Como a difesa della scuola gioiello che il sindaco Alessandro Rapinese ha deciso di chiudere. Sono stati ben 120 i partecipanti alla serata di discussione e confronto sulla decisione dell’amministrazione di accorpare la Scuola dell’infanzia di Salita dei Cappuccini (destinata a scomparire) con la Scuola primaria Vacchi di via Montelungo. La serata si è svolta all’oratorio di San Giuseppe e molti sono stati gli interventi dei partecipanti, chi in presenza, chi tramite videomessaggi.

La serata si è aperta con il saluto iniziale di Michela Ratti (dirigente dell’Istituto comprensivo Como Lora Lipomo, foto sotto), soddisfatta della forte partecipazione e dell’impegno dei molti genitori per evitare l’accorpamento, ha fatto presente come entrambe le scuole verrebbero penalizzate dal provvedimento e quanto queste due scuole abbiano lavorato, negli anni e con successo, per adeguarsi a più alti standard qualitativi indicati anche dal Ministero della pubblica istruzione, per il quale è chiaro come lo spazio ha valore didattico nella crescita e nello sviluppo dei bambini. L’accorpamento, ha detto, porta il rischio oggettivo di incidere negativamente sull’identità pedagogica e didattica delle due scuole. E tale rischio è ancora più preoccupante per i 24 bambini fragili che attualmente frequentano i due plessi.

Come accennato, ha introdotto la serata Mauro Magatti, sociologo ed economista, professore ordinario di Sociologia generale presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, ma anche genitore di Salita Cappuccini e Montelungo (residente di Salita Cappuccini, tutti i suoi 5 figli hanno frequentato la scuola dell’Infanzia nel quartiere, e due hanno frequentato la scuola in via Montelungo). Conoscendo benissimo questa realtà, ha definito “un’offesa all’intelligenza dei cittadini la politica che sottrae servizi alla città, e questo è ancora grave se perpetrato sui servizi all’infanzia”.

Inoltre è stato rimarcato anche come la scelta di avere un bambino passi anche dall’avere servizi vicini e di qualità. Sottolineata pure come idea distorta quella del risparmio economico, “ammesso e non concesso che ci sia”: se fatto senza pianificazione, progettazione e senza sguardo al futuro, non è fare economia ma distruggerla. Perché fare economia significa creare le condizioni perché ci sia sviluppo.

Conducendo il discorso da quello economico all’aspetto sociologico, Magatti ha fatto notare quanto gli spazi siano importanti, dato che i luoghi di incontro sono oggi rarefatti ma che questi sono fondamentali per creare comunità; per invogliare a vivere la città; per invogliare a vivere in città. E le scuole sono proprio anche questo: luoghi d’incontro della comunità. Il professore ha concluso definendo un paradosso queste riduzioni, perché i bambini hanno bisogno di più investimento. La città, ha detto, deve scegliere se avere un futuro o no.

Durante la serata è stato presentato un video che ha mostrato le ottime condizioni della Scuola Infanzia Salita Cappuccini e ha toccato anche le corde emotive dei partecipanti (qui sotto il filmato); annunciati inoltre gli Open Day (all’infanzia di Salita Cappuccini il 7 gennaio, alla primaria Montelungo il 15 novembre).

Tornando agli interventi, la psicosociologa Franca Manoukian, ha sottolineato i rischi del paradigma di efficienza immediata. Non possiamo non pensare al contesto che consegneremo alle generazioni che verranno dopo di noi. Ha evidenziato come le grandi questioni che affliggono oggi gli adolescenti possano e si debbano affrontare fin da piccoli. Prevenire è meglio che curare. Dare ascolto e spazi di qualità alle nuove generazioni, sin da piccoli, partecipa alla mitigazione degli effetti negativi anche sugli adolescenti di domani.

La pediatra Roberta Marzorati, attiva a Como per 40 anni, ha evidenziato l’importanza per la salute dei bambini di spazi e relazioni stabili. Ha poi parlato della necessità di aule per attività alternative e di decompressione per i bambini fragili, così importanti per la loro salute. Questi sono spazi che servono a vivere una vita serena e a crescere cittadini integrati.

L’architetto Mario Di Salvo, che quasi cinquant’anni fa (nel 1978) progettò la scuola dell’Infanzia di Salita dei Cappuccini, ha spiegato ciò che è facile vedere anche semplicemente entrando in quella struttura. È stata pensata lasciandosi “dettare dalle esigenze dei bambini” per capire come suddividere e qualificare gli spazi, e soprattutto per rispondere ai bisogni reali e verificati del quartiere. Il progettista ha anche parlato di come la decrescita demografica attuale non debba essere considerata a livelli generalizzati, perché la realtà urbana non è fatta di temi complessivi, ma da singoli ambiti urbani, come il quartiere. Gli spazi di una scuola dell’Infanzia sono completamente differenti da quelli della scuola primaria, perché i loro bisogni sono profondamente differenti.

Qui sotto altre immagini della serata e dei partecipanti intervenuti anche dal palco.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Potrebbe interessarti:

Videolab
Turismo