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Denuncia a Como: “Il Comune chiede ai dipendenti di comunicare a quali associazioni siano iscritti”

Ieri sera davamo conto della novità: Como, ennesima rivoluzione negli uffici in Comune: cancellate 22 posizioni di vertice. “Saputo solo all’ultimo”. Alla prima reazione sindacale di Stefania Macrì della Fp Cgil di Como oggi fa seguito un durissimo documento unitario con Cisl e Uil, lo pubblichiamo integralmente sottolineando come contenga anche una seconda notizia di un certo peso: il Comune avrebbe chiesto ai dipendenti di comunicare a quali associazioni siano iscritti. Ecco il testo:

Ancora una volta il Comune di Como sceglie scorciatoie autoritarie, dimenticando che la pubblica amministrazione si regge su principi di trasparenza, correttezza e partecipazione.

La recente decisione di cancellare 22 posizioni di Elevata Qualificazione, senza alcun preventivo coinvolgimento delle organizzazioni sindacali e senza un serio confronto con i lavoratori, rappresenta un fatto grave non solo nel metodo ma anche nel merito. Si tratta di una riorganizzazione che incide profondamente – direttamente o indirettamente – sulla vita professionale di tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori, in un contesto già segnato da carenze di organico, difficoltà strutturale di fidelizzazione del personale e crescente malessere diffuso.

Non è la prima volta che l’Amministrazione comunale si muove in modo unilaterale e irragionevole: la storia recente parla da sé. È dei giorni scorsi anche l’inaccettabile richiesta massiva di comunicazione dell’appartenenza dei dipendenti ad associazioni e organizzazioni, un vero e proprio atto di vessazione amministrativa privo di solide motivazioni normative o contrattuali, potenzialmente in contrasto con i principi costituzionali. Un’iniziativa questa che – oltre al rischio di comprimere diritti fondamentali – alimenta sfiducia e timore tra lavoratrici e lavoratori. Questo atteggiamento mina la motivazione e l’attaccamento dei dipendenti a un ente che dovrebbe invece investire sul benessere e sulla valorizzazione del personale, anziché disorientarlo con obblighi estemporanei e riorganizzazioni discutibili servite già pronte all’ultimo minuto.

Il Comune di Como sembra muoversi senza una visione chiara, a colpi di decisioni unilaterali che non hanno senso programmatico, anzi, hanno il sapore della rappresaglia e finiscono per compromettere il clima organizzativo interno e la qualità dei servizi ai cittadini.

Il rispetto delle persone e delle relazioni sindacali non è una formalità, non è un problema fastidioso di cui doversi liberare (o da eludere) ma è una delle condizioni necessarie per avere un Comune forte, credibile e capace di rispondere ai bisogni della città.

FP CGIL Como, CISL FP dei Laghi e UIL FPL del Lario e Brianza chiedono con forza che il Comune abbandoni una volta per tutte le logiche dell’uomo solo al comando e si impegni ad aprire un vero percorso di confronto e partecipazione, come previsto dalle regole e dal buon senso. Solo attraverso il dialogo corresponsabile si possono costruire soluzioni equilibrate, capaci di tenere insieme le esigenze dell’amministrazione, la tutela dei diritti dei lavoratori e l’interesse della comunità comasca.

Per le Segreterie territoriali

FP CGIL Como Stefania Marcrì

CISL FP dei Laghi Nunzio Praticò

UIL FPL del Lario e Brianza  Massimo Coppia

 

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