Mattina decisamente movimentata a Como, e per la precisione in via XX Settembre, con la protesta dei cittadini – supportata anche da diversi esponenti politici, ma nell’assenza di consiglieri comunali – contro il taglio dei ciliegi che ornano da decenni la strada. Non solo piante per molti residenti (e non soltanto) della zona, ma in molti casi un simbolo di legame affettivo e uno spettacolo per gli occhi durante la caratteristica fioritura primaverile.

Come abbiamo raccontato con le dirette dal presidio iniziato questa mattina alle 7, almeno fino al momento in cui scriviamo, le operazioni di abbattimento, affidate dal Comune all’impresa Peverelli, sono state temporaneamente fermate. La catena umana attorno al primo albero destinato al taglio ha infatti prodotto un primo successo: mezzi e operai, attorno alle 10.30, hanno lasciato la via e rinunciato all’inizio delle operazioni.

Un successo di tappa, si potrebbe dire mutuando l’espressione dal ciclismo, che però sembra ancora lontano dal garantire il trionfo finale. A ora, l’abbattimento dei ciliegi resta confermato, anche se spostato di orario (e forse di giorni, ma il permesso per i lavori è valido fino al 19 novembre prossimo).
Come noto, all’origine della decisione rivendicata ancora in queste ore dal sindaco di Como Alessandro Rapinese promana dal parere dell’agronoma incaricata da Palazzo Cernezzi, Anna Maria Zottola, che ha certificato la presenza di parassiti fungini sulle piante decretandone per il 70% degli esemplari un rischio per la stabilità. Nel frattempo, la petizione lanciata online da Nadia Fusetti e Anna Veronelli per dire no agli abbattimenti è arrivata oltre le 3500 sottoscrizioni.
Sul fronte tattico, Europa Verde si è rivolta direttamente al prefetto di Como per chiedere in maniera formale uno stop all’operazione e probabilmente anche questo passo ha inciso in maniera determinante sulla ‘sospensiva’ imposta alle motoseghe questa mattina. Così come va tenuta presenta la netta presa di posizione di Regione Lombardia che, attraverso l’assessore al Territorio Gianluca Comazzi e il consigliere regionale Sergio Gaddi, ha chiesto “al Comune di sospendere i tagli e di valutare insieme soluzioni alternative. Regione, insieme a Ersaf, è pronta da subito a fare la propria parte e a capire se esistono alternative credibili all’abbattimento totale. Il verde urbano non è fatto solo di numeri: è fatto di storie, di affetti, di identità. E quando i cittadini fanno sentire la propria voce bisogna fermarsi e ascoltare”.
Intanto, emerge come sarebbe l’aspetto della zona una volta abbattuti i ciliegi e sostituiti – come nel programma iniziale dell’amministrazione – con i peri (non da frutto). L’immagine ufficiale che vedete in copertina e sotto propone infatti l’aspetto finale delle strade dove è prevista la sostituzione (il dettaglio riguarda via Moro, ma via XX Settembre sarà identica). In totale, l’operazione costerà 137mila euro al Comune.

In conclusione, fino al primo pomeriggio di lunedì 17 novembre le proteste hanno stoppato almeno per ora il taglio, che comunque non sembra ancora definitivamente in discussione. Nel corso della giornata, comunque, potrebbero aversi ulteriori sviluppi anche se rumors danno come difficile un ritorno dell’azienda oggi, mentre tutt’altro che da escludere un secondo round domani mattina.
Da aggiunge, in ultimo, l’ipotesi – che per ora non ha ancora un appuntamento ufficiale né confermato – che questa sera una delegazione dei cittadini contrari all’abbattimento possa portare la propria voce direttamente in Comune a Como, verso le 19.