Prima di tutto le certezze: la Svizzera non riaprirà i confini con l’Italia il 3 giugno.
Lo ha detto poco fa a Berna la consigliera federale Karin Keller-Sutter come racconta il Corriere del Ticino: “La decisione italiana (di riaprire, Ndr) è sovrana e la rispettiamo, ma propendiamo – come gli altri Paesi limitrofi – per un’apertura coordinata. Ho concordato con la mia omologa italiana Luciana Lamorgese che rimarremo in contatto e che coordineremo i prossimi passi, informandola inoltre che la Svizzera non riaprirà il 3 giugno”.
Per quanto riguarda gite e vacanze in Italia la consigliera ha a spiegato potrebbero essere stabiliti “provvedimenti sanitari al confine” per i gruppi in viaggio misure come rilevazione della temperatura, certificati e, se necessario, quarantena. “Vogliamo impedire che, in Ticino soprattutto, ci sia una mobilità eccessiva. Vedremo il 3 giugno come sarà la situazione e capiremo come muoverci. Finché i confini svizzeri son chiusi sconsigliamo comunque di viaggiare in Italia”.
Dal 15 giugno saranno certamente aperte le frontiere con Germania, Francia e Austria.
Un commento
Un lavoratore italiano, che varcava il confine ogni giorno, fermo da gennaio 2020 , che avrebbe dovuto riprendere a febbraio ma fermato per la pandemia in corso , senza soldi , deve pagare affitto appartamento, vivere e altro e continuano a rinviare l’apertura .Da parte delle istituzioni italiane è vergognoso , senza aggiungere altro .