Nella storia di Como lo spettacolo itinerante più raccontato e tramandato è sicuramente il circo equestre di Buffalo Bill, aprile 1906, il cowboy era in tour per l’Italia. Lo show fu il 29 aprile, mentre il 1° maggio la carovana si esibì all’Arena di Milano, la tournée durata ben quattro anni nel Vecchio continente, toccò anche Genova, Torino, Trieste, Perugia, Pisa, Bologna, Ferrara, Rimini, Roma e una decina di altre città. Nel 1890 il colonnello (ad honorem) William Frederick Cody era già stato a Napoli e Roma con il suo show e incontrò anche papa Leone XIII. L’arrivo di Buffalo Bill in città fu davvero qualcosa di straordinario.
Basti dire che sulla spinta di una partita di calcio giocata sul Prà Pasquée tra i circensi e un gruppo di ragazzotti della Canottieri Lario, nascerà un anno dopo proprio il Calcio Como. E al posto del Prà Pasquée sarebbe sorto nel 1927 lo Stadio Sinigaglia.
Per Mario Maggi non è un periodo felice, di professione fa il giostraio e sul cellulare ha salvato un’immagine in bianco e nero di uno spettacolo all’aperto a Como. No, non è quella del Circo di Buffalo Bill, è addirittura antecedente. Si tratta con tutta probabilità di uno dei primissimi Luna Park di Como. Fiera di Pasqua in piazza Vittoria, Como 1901, si legge sotto la bella immagine. In mezzo alla piazza, dove 8 anni più tardi (1909) verrà collocata la statua di Garibaldi, si vede una grande giostra, bancarelle e attrazioni tutte attorno. Su una tenda sembra esserci scritto “Tiro giapponese” crediamo si trattasse di un gioco di tiro a segno, probabilmente con l’arco. Giostre e tendoni, con uomini, donne e bambini eleganti, a curiosare e in coda ad aspettare il proprio turno, carrozze e biciclette. La Fiera di Pasqua era già un evento di grande richiamo per Como. Negli anni si sarebbe trasferita più volte e poi divisa. Le bancarelle in viale Varese e il Luna Park a Muggiò.
“Lo vede nella foto? Centoventidue anni fa, a Como c’era già il Luna Park, ovvero un’area occupata da giostre, attrazioni e chioschi. Adesso il sindaco Rapinese, per un capriccio, vuole cancellare con un colpo di spugna una tradizione ultracentenaria, 122 anni… lo dice la foto. Tolga pure i due anni di Covid, se vuole, ma restano 120 anni”.
Oggetto del contendere è come noto l’area di Muggiò, ex piazza d’Armi, che costeggia la via Sportivi Comaschi. Il Comune ha tolto in gran parte dalla disponibilità destinata allo spettacolo itinerante per progettare un nuovo centro sportivo, con tanto di stadio del ghiaccio. E’ stato comunque pubblicato nei giorni scorsi il nuovo bando per ospitare un Luna Park. Lo spazio viene ridotto a un quarto, da 20mila metri quadrati a 5mila. “Sa cosa significa? Significa che invece di 60 attrazioni ce ne staranno 7. Io credo sia qualcosa di vergognoso e umiliante”.
Lei parla di capriccio, ma l’amministrazione non ha mai fatto mistero che l’area sarebbe stata destinata ad altro.
Quindi secondo lei, aver dato il preavviso di un anno è sufficiente per lasciare a casa 60 famiglie?
Non ho detto questo, ma il destino di Muggiò sembra segnato da tempo è un futuro in chiave sportiva.
Lei ha forse visto qualche ruspa in azione? Qualche progetto? Noi non viviamo su un altro pianeta e comprendiamo la necessità di evolversi a livello urbanistico della città. Nel 2024 la zona resterà libera. Se devono costruire palazzetto e piscine non facciamo barricate, ma allora che destinino un’altra area alle attrazioni. Come facciamo noi a decidere ora tu sì e tu no. A lasciare a casa oltre 50 giostre. Piuttosto rinunciamo. A Genova e Alessandria le amministrazioni hanno spostato l’area del Luna Park, a Pavia è stata realizzata una nuova grande piazza. A Como si taglia e basta. Non ci sono sensibilità e rispetto per chi lavora. Eppure viviamo in una Repubblica fondata sul lavoro. Poi i nostri spettacoli sono tutelati anche dalla legge.
In che senso?
L’articolo 9 della legge del 18 marzo 1968, n. 337 dispone che le Amministrazioni comunali individuino le aree disponibili per l’installazione di Luna Park o concessioni pluriennali allo spettacolo viaggiante. A Como la legge non viene rispettata e a noi non resta che andare dal giudice.
Avete quindi abbandonato la via del dialogo definitivamente?
Non noi di certo. Siamo stati in Comune anche due settimane fa per cercare una soluzione, ma gli uffici dicono che da parte del sindaco non c’è volontà di fare tornare il Luna Park così come è stato per decenni.
Andrete in un’altra città per Pasqua?
Ad oggi anche questo è impossibile, perché ogni città è già coperta per Pasqua. Io credevo che per Como le giostre rappresentassero anche un valore. I miei genitori venivano già qui. Io, nel 1984, ormai quarant’anni fa, mi sono sposato a Como, mentre eravamo a lavorare con le giostre a Muggiò. I miei figli hanno fatto tutti un periodo di scuola a Como. Negli anni abbiamo aggiornato sempre le attrazioni, garantito la sicurezza, fatto investimenti e fatto divertire tante generazioni. Ora viene tutto cancellato. Via oltre un secolo di storia con un colpo di spugna, ma noi non ci arrendiamo certo, deciderà un giudice in merito.
Certo che dopo tutti questi anni, pensare a Como senza giostre fa un po’ di tristezza. Era successo anche per il Natale, poi si sono riviste un po’ le decisioni. Ecco, ai tempi di Buffalo Bill magari la questione si sarebbe potuta risolvere con una partita di pallone tra giostrai e amministrazione.
4 Commenti
A questo punto gli lasci il parcheggio quest’anno che ancora tutto è immobile e poi valuti l’area ticosa se ancora non avrà deciso nulla. Oppure l’area ex albarelli a ponte chiasso. Al luna park ci sono andato da bambino, adolescente, giovane ed ora da genitore: è carino, da andarci 1 volta all’anno non come fanno i rissaioli maranza generazione z o come facevano certi personaggi provenienti da quartieri disagiati nei primi anni 90.
Rapi ravvediti
Io ogni giorno che passa mi chiedo quale oscuramento cerebrale abbiano avuto nel seggio elettorale coloro che hanno scelto codesta giunta per Como. Certo l’alternativa nel ballottaggio era sicuramente peggiore ma al primo turno guardare altrove non sarebbe stato male. Di certo non ci sarebbe stato il multatore di mamme, padroni di cani senza bottiglietta e altre amenitâ del genere.
Vedremo se i comaschi, dopo la tragedia di Lucini, la forzata immobilità di Landriscina e la disgrazia cittadina dell’attuale rapinese, sapranno votare qualcuno che abbia a cuore la città.
Ho una certa età…quando ero bambina il Luna Park veniva al Pra’ Pasquè (Borgovico), più tardi veniva in zona giardini vicino al lago, c’erano ancora i binari dello scalo merci.
Qualche anno dopo era in via Roosevelt, e se non ricordo male anche in zona Motorizzazione, da adulta non ci sono più stata anche perchè era già a Muggiò.
Per i bimbi è un momento speciale, peccato non averlo più.
Sig Rapinese, la notte, quando va a dormire, è così tranquillo sapendo di lasciare 60 famiglie senza lavoro e i bambini di Como senza le giostre??? Mediti e si ravveda!