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Svizzera, i dazi di Trump e lo spettro dei 10mila fallimenti aziendali a fine anno

Per gli svizzeri ma ovviamente anche per i tantissimi italiani che lavorano oltreconfine non è una buona notizia. Che i dazi di Trump stessero indebolendo il mercato del lavoro e quindi la possibilità di trovare impiego fuori dall’Italia è più volte stato certificato nelle ultime settimane.

Adesso arriva anche un’analisi dettagliata di Allianz Trade che va oltre e dice come la stretta tariffaria del 39% sulle esportazioni elvetiche verso gli Stati Uniti potrebbe portare a un aumento record dei fallimenti aziendali.

Si parla addirittura di un dato shock: si prevede che il numero di fallimenti in Svizzera supererà quest’anno i 10mila casi, segnando un’ulteriore accelerazione di una tendenza già in atto. Si tratta di un triste record, che segue i 8.636 fallimenti registrati nel 2024. Uno dei principali fattori che contribuisce a questo forte incremento è una nuova legge entrata in vigore nel 2025, che permette alle autorità pubbliche, come Comuni e Cantoni, di avviare procedure fallimentari nei confronti delle aziende con debiti non saldati verso lo Stato. In precedenza, erano possibili solo sequestri di beni.

Secondo l’analisi di Allianz, le conseguenze economiche per le imprese svizzere con una forte esposizione al mercato statunitense sono significative. Particolarmente colpiti risultano gli esportatori di macchinari, elettronica e prodotti chimici. La guerra commerciale sta esercitando una pressione al rialzo sul franco svizzero, che perde competitività a discapito degli esportatori.

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