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Domenica con Minghetti, lunedì con Civitas. I 5S: “Non abbiamo ancora deciso”

Movimento 5 Stelle e Civitas creano un fronte comune sulla terza linea dell’inceneritore e, questa mattina in un incontro sul tema, si sono presentati come un tandem molto compatto. Un duo politico che potrebbe presagire future intese anche in tema di alleanze politiche? Nulla è impossibile e ovviamente l’argomento è stato trattato. Solo poche ore fa l’incontro della candidata sindaco Barbara Minghetti con i pentastellati, (qui il racconto) e pochi giorni fa l’addio di Civitas al possibile ingresso nella coalizione di centrosinistra (come è andata). Movimenti dunque in ordine sparso nel mondo politico cittadino che oggi ha visto i due soggetti seduti intorno a un tavolo.

“Nessuna stranezza – ha detto il capogruppo dei pentastellati in Comune a Como, Fabio Aleotti – Abbiamo sempre avuto una veduta comune su molti temi con Civitas. Negli ultimi 5 anni nel 99% dei casi noi abbiamo votato le proposte di Civitas e altrettanto è accaduto da parte loro”.

Giusta precisazione che però spinge a domandare cosa stia accadendo in vista delle prossime elezioni. “Noi abbiamo avviato discussioni con diversi soggetti da tempo – spiegano Fabio Aleotti e il consigliere regionale del M5S Raffaele Erba – A breve ci ritroveremo ancora con Civitas e poi anche con Como Comune (la componente che ancora non ha sciolto alcune riserve sul nome di Barbara Minghetti). Nei prossimi giorni definiremo la nostra situazione e posizione. Abbiamo ovviamente parlato con Barbara Minghetti. Insomma stiamo facendo le nostre considerazioni che presto si tramuteranno in una decisione”.

E sul fronte della terza linea dell’inceneritore, il tema intanto si posta a livello regionale. Civitas e Movimento 5 Stelle hanno presentato – unitariamente – una serie di valutazioni sul progetto con la convinzione di dover “passare, dopo l’ottimo lavoro della commissione comunale speciale, a un livello successivo e superiore, ovvero in Regione Lombardia”, ha detto Fabio Aleotti.

Va infatti ricordato che l’autorizzazione a procedere con la terza linea proposta da Acsm- Agam dovrà essere data da Regione Lombardia che ha la competenza. “I lavori e le audizioni della commissione hanno mostrato che ci possono essere anche strade diverse invece che quella della terza linea (qui gli approfondimenti) – ha spiegato Raffaele Erba – Ora mi impegnerò per portare tutti questi elementi in Regione, organizzando, ad esempio, delle audizioni dei soggetti che propongono soluzioni alternative e anche chi ha lavorato nella commissione. Inoltre visto che anche nella maggioranza in consiglio comunale a Como c’è chi ha presentato una mozione contro tale ipotesi ( qui i dettagli), allora adesso spero che anche a livello regionale si possa affrontare questo tema in maniera unitaria e con un indirizzo comune tra le varie forze”, chiude Erba.

Convinto della necessità di spostare l’attenzione ormai non più a Como ma a Milano anche Bruno Magatti di Civitas. “La battaglia adesso va combattuta in Regione. Il comune di Como non ha competenza, è si socio di Acsm ma tali decisioni competono alla Regione. Altro discorso è invece quello di capire il grande tema delle partecipazioni societarie”. Attenzione è infine stata posta anche a “un aspetto trascurato e apparentemente marginale che tuttavia richiede un approfondimento rigoroso. Già oggi il camino del termovalorizzatore di Acsm-Agam, posto all’imbocco della convalle comasca e di conseguenza del Lario, immette in atmosfera ogni ora circa 7Omila m3 di “fumi”. Tali fumi hanno, verosimilmente, una temperatura dell’ordine dei 110’C. Il termovalorizzatore, quindi, è oggettivamente una fonte di inquinamento termico molto localizzata”, chiude Magatti.

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3 Commenti

  1. Si apprende dalla dichiarazione unitaria di M5S e di Civitas che:
    “l’autorizzazione a procedere con la terza linea proposta da Acsm- Agam dovrà essere data da Regione Lombardia che ha la competenza.”
    e che, “Il comune di Como non ha competenza”.
    Ma allora le argomentazioni del dirigente all’Urbanistica Giuseppe Ruffo non sono state altro che un tentativo di arrampicarsi sugli specchi (e si sa bene alla fine cosa capiti!).
    Ed inoltre, che valore possono avere, se non semplici manifestazioni d’opinione, tutte le mozioni contrarie, o mezzo contrarie, dei due Gruppi consiliari (Lista Rapinese e Forza Italia), tra l’altro a tutt’oggi non ancora discusse?
    Tanto valeva per le forze politiche limitarsi ad un comunicato ufficiale (come ha fatto il PD) o a dichiarazioni in conferenza stampa (come hanno fatto M5S e Civitas). Sembra così ormai assodato che il Comune di Como, non dovendo rilasciare alcuna autorizzazione per l’ampliamento dell’inceneritore, non abbia più neanche lo straccio di un potere.

    I comaschi possono ringraziare l’attuale giunta di centrodestra che ha la responsabilità politica di aver ceduto il controllo societario che il Comune aveva sull’inceneritore ai privati, i quali da allora risultano gli azionisti di riferimento in Acsm Agam: società a partecipazione pubblica, ma sotto il controllo della parte privata A2A SpA.
    Per essere più chiari: L’OPA (Offerta Pubblica di Acquisto) di A2A, sull’allora ancora in mano pubblica ACSM AGAM S.p.A., risale al 10 agosto 2018, ossia, come tutti sanno, Giunta Landriscina in corso.

    QUESTO SPIEGA, AL DI LÀ DELLE PERSONALI DICHIARAZIONI DI QUALCHE LORO ESPONENTE, LA MANCANZA DI COMUNICATI UFFICIALI (atti politici) O MOZIONI (atti pubblici) DEI TRE PARTITI COINVOLTI IN QUESTA CAPORETTO COMUNALE: Lega,
    Lista per Landriscina e Fratelli d’Italia.

    Per favore, comaschi, non dimenticate!

  2. Mamma mia, a fare il giro delle 4 chiese a mendicare un passaggio.

    Quelli che facevano delle non alleanze il loro cavallo di battaglia: per dignità dovrebbero ritirarsi dalla politica.

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