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Attualità, Politica

Magatti e il niet a Minghetti e Csx: “Loro hanno cambiato strada, non noi. Mai avuto un vero scambio di opinioni”

Le strade sembrerebbero essersi definitivamente separate. In politica, si sa, nulla è certo fino all’ultimo secondo ma il fresco comunicato stampa della nascente coalizione di centrosinistra (qui i dettagli) ancora una volta non vede la presenza della civica di Bruno Magatti. Ecco allora come il diretto interessato spiega quanto accaduto nel vertice di martedì primo febbraio. “Vorrei subito chiarire un aspetto per liberare il campo dagli equivoci che spesso seguono riunioni di tale natura. Non siamo noi ad avere preso una direzione diversa, sono loro ad aver tirato diritto per la loro strada. Mi spiego: il nostro percorso è lineare da anni e su quello ci siamo incamminati anche in questa occasione”, dice Magatti che entra nello specifico, iniziando proprio dalle linee programmatiche.

“A tutte le forze di una possibile coalizione di centrosinistra era stato chiesto di partecipare e presentare spunti, idee e tutto quanto potesse essere utile a creare una bozza di programma. Noi lo abbiamo fatto. Lo scorso 11 dicembre abbiamo mandato un nostro contributo alla discussione, evidenziando alcuni elementi per noi importanti. Nessuno lo ha letto. Ieri si sono limitati a dire che dovevamo rimandarlo. Insomma non è proprio la miglior presentazione. Non si tratta di non avere avuto risposte esaustive, si tratta proprio di non aver avuto uno scambio di vedute”, spiega Magatti che elenca i temi importanti per Civitas sui quali aveva chiesto un confronto mai avuto: la gestione diretta dei servizi sociali senza affidarli ad aziende terze, la gestione pubblica dei beni culturali e museali e il tema asili comunali.

Una crepa quella tra Civitas e le altre forze che sembra allargarsi sempre di più. “Stanno esprimendo un modo di fare politica diverso, senza la mediazione che è uno degli elementi fondamentali. Se si vuole qualcuno in un’alleanza è necessario che si spieghi come si intende procedere su certi temi”, aggiunge Magatti sottolineando anche un altro momento di tensione della riunione. “A un certo punto Vittorio Nessi ha detto che in discussione c’era un bozza preliminare programmatica da condividere e una volta fatto ciò si sarebbe anche passati a formalizzare il nome di Barbara Minghetti quale candidato sindaco. Non mi sembra proprio il modo di agire. A tali condizioni ci siamo trovati davanti a un bivio, loro hanno imboccato una strada, noi la nostra che è sempre la stessa”.

L’ultima battuta infine riguarda il Movimento 5 Stelle. “Anche in questo caso sono rimasto stupito. In passato era stata paventata una possibile apertura verso i 5 Stelle – conclude Magatti – Mi aspettavo di vederli al tavolo e invece nessuno era presente”. A questo punto che le strade di Civitas e della nascente coalizione di centrosinistra possano incrociarsi nuovamente sembrerebbe decisamente improbabile.

Centrosinistra: Minghetti è ufficialmente candidata sindaco ma Civitas se ne va

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5 Commenti

  1. MAGATTI… il nulla abbigliato da intellettuale, non ha per niente colto l’ammonimento di Lenin “L’estremismo malattia infantile del comunismo”

  2. Magatti parla per sé stesso e un gruppetto di autoreferenziali residuati bellici di una sinistra polverosa che ama scindersi e dividersi.
    Se vuole regalare la città a Rapinese, con i rischi connessi, è la strada giusta

    1. Non attribuiamogli potere che non ha: son talmente pochi che non incideranno nulla; Magatti son più i voti che fa perdere ad averlo in coalizione che quelli che porta.

      Ottima notizia per la città; Rapinese non ce la farà e poi saranno gli elettori a decidere al ballottaggio se consegnare la città nuovamente al centro destra.
      Confido che questi 5 anni abbiano schiarito a molti le idee.

  3. Bruno carissimo, a 72 anni può capitare di perdere la positiva flessibilità degli anni migliori, e di scadere nel battere e ribattere sempre le stesse idee, sempre nello stesso modo, sempre con gli stessi atteggiamenti perentori e pieni di contorcimenti.
    Per amore di te stesso, di Como, e di noi elettori, dacci un taglio, su!

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