Un doccia gelata in pieno inverno sul fronte dell’ipotetico nuovo dormitorio permanente, come noto chiesto dal consiglio comunale lo scorso luglio con l’approvazione a maggioranza della mozione traversale presentata dalle consigliere Barbara Minghetti (Svolta Civica), Patrizia Lissi (Pd) e Patrizia Maesani (ai tempi Gruppo Misto, poi dimessasi dall’assemblea a settembre).
Dai 21 soggetti a cui il sindaco Mario Landriscina scrisse lo scorso ottobre chiedendo eventuale disponibilità per mettere a disposizione un immobile, soltanto uno ha risposto. Ma di fatto, proponendo una soluzione che già pare del tutto impraticabile.
Dormitorio, ecco la lettera di Landriscina per chiedere immobili. Il testo e i 21 destinatari
La notizia è stata data ieri sera ai consiglieri dallo stesso primo cittadino.
“La settimana scorsa si è svolta una riunione con tutti i soggetti che hanno aderito alla nostra proposta di collaborazione e la settimana ventura è già prevista una Commissione consiliare sul tema per tutti i dettagli, con l’assessore Angela Corengia – ha premesso Landriscina – Quanto a disponibilità di locali, a oggi l’unica pervenuta è solo dell’Asst Lariana che genericamente ha offerto potenziali soluzioni nell’ex Opp del San Martino”.
Un solo spiraglio, dunque, per il dormitorio permanente. Ma che, in concreto, pare già chiuso. “Qui però le spese di investimento saebbero a carico di chi interviene (dunque del Comune, ndr) – ha specificato il sindao – ma per le condizioni degli immobili, queste sarebbero certamente sarebbero molto, molto ampie”.
Il panorama complessivo rivelato da Landriscina non è granché ottimistico anche in senso generale. “Ci sono state impegnative dichiarazioni di alcuni soggetti, mentre un’altra parte non ha ritenuto di rendersi disponibile e altri non si sono presentati all’ultima riunione – ha affermato Landriscina – Li solleciteremo, ma non possiamo costringere chi non vuole aderire”.
In vista di un nuovo, prossimo confronto con almeno una parte dei 21 soggetti interpellati, Landriscina ha aggiunto che “ora ognuno dovrà specificare concretamente cosa può mettere a disposizione in termini di risorse umane ed economiche, mentre come avete capito sul fronte delle struttura non è arrivato sostanzialmente nulla. La volontà, comunque – ha concluso il sindaco – è di non fermarsi all’assistenzialismo più scarno ma di puntare anche sulla prospettiva del riscatto sociale”.
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