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Emergenza Freddo, rivoluzione. Forse apertura anticipata al primo novembre. Bernasconi: “Decidiamo a breve”

Un’ipotesi al momento ma molto (moltomolto) solida.

Idea di cui si parla da diverso tempo e con margini di disponibilità tra le parti che portano il progetto a un livello superiore.

C’è struttura e c’è pensiero. C’è volontà soprattutto.

Nonostante posizioni (ufficiali o meno) non sempre chiarissime, da diversi mesi l’Amministrazione comunale sembra abbia finalmente deciso di affrontare pragmaticamente la questione dei senzatetto in città.

(Ph: Pozzoni)

Vicenda di cui ci occupiamo dalla nascita di questo giornale:

QUI TUTTE LE CRONACHE

La prima notizia è una certificazione: per quest’anno Emergenza Freddo (il servizio curato da Caritas con il Tavolo per la Grave Marginalità e il supporto fondamentale dei volontari di Como Accoglie) non chiuderà nonostante la vendita del Cardinal Ferrari e il cantiere imminente.

Ne avevamo già parlato il 22 luglio:

Dormitorio, la Diocesi smorza il dibattito: “Emergenza Freddo, un altro inverno garantito al Cardinal Ferrari” 

Ph: Pozzoni

La seconda notizia ha una valenza politica non secondaria, anzi. Dopo mesi di incontri e trattative tra Cernezzi e Caritas la decisione sarebbe prossima.

Per la prima volta il servizio di via Sirtori dovrebbe (condizionale, opportunamente ma solo prudenzialmente, ancora d’obbligo) aprire il primo novembre, con un mese d’anticipo rispetto alla data tradizionale. Una rivoluzione e anche un segnale chiaro.

Ph: Pozzoni

Perché? Per molti motivi. Il primo è endemico (ennesimo Luminol che evidenzia biodiversità chiarissime) alle forze che amministrano questa città.

Non tutta la maggioranza di centrodestra è in linea con le posizioni della fortissima Lega (no sbarchi, no miganti, no dormitori, no centri di accoglienza, in sintesi estrema ma assonante a cronache locali e nazionali).

Fratelli d’Italia e Forza Italia più volte si sono spesi per una visione accogliente che sommasse la certezza della sicurezza all’aiuto degli ultimi (ricordate le posizioni di Alessio Butti? Tra le molte sul tema segnaliamo: questa).

La stessa lista civica del sindaco Landriscina ha ciclicamente manifestato segnali di (si direbbe diplomaticamente) discontinuità rispetto all’alleato salviniano.

E poi.

E poi i governi che cambiano, ministri che ministri non son più. Il vento gira, gira sempre, e probabilmente ha liberato le mani del primo cittadino, Mario Landriscina, che su queste pagine, sollecitato più volte sul tema senzatetto, è stato ultrasibillino al limite dell’oracolare (quindi quantomento attendista, diciamo ex-post), qui per esempio:

Landriscina, ritratto intimo di un non-politico: “Il potere del sindaco? Lo devo ancora capire” 

Così siamo sicuramente in grado di ricostruire alcune cose.

Ben prima che la (pur davvero fondamentale) mozione sul dormitorio passasse in consiglio comunale (qui) la trattativa (chiamatela, se preferite: serie di incontri) tra Diocesi (quindi Caritas) e amministrazione era già avviata. Quantomeno dallo scorso febbraio.

Chi c’era al tavolo? Dipende dalla geometria delle occasioni ma qualche nome è sicuro, almeno a spot: il Vescovo, Oscar Cantoni, il sindaco Landriscina, l’assessore alla Sicurezza, Elena Negretti, e il direttore della Caritas, Roberto Bernasconi.

Pezzi da novanta, insomma.

Ora, la trattativa, sembra essere arrivata al primo passo.

Emergenza Freddo, come detto, potrebbe aprire 30 giorni prima. Non tutta la struttura, solo il tendone, ma insomma è già molto (la parte fissa con le stanze – cioè l’edificio – sarà operativa di sicuro il primo dicembre).

“Apriamo e questo è certo – ci spiega il direttore della Caritas, Roberto Bernasconi – sull’anticipo prenderemo una decisione definitiva la prossima settimana”. Quindi il primo novembre è possibile, è un’idea reale e in discussione? “Sì, lo è. Ma davvero dobbiamo aspettare la settimana prossima”.

Linea di condotta (comprensibilissima): prudenza.

Per quanto riguarda la mozione – approvata – Maesani-Lissi-Minghetti sul dormitorio permanente? “E’ tutto da verificare e vedere, è un percorso molto complesso che conta una serie di variabili. Non posso esprimermi ora. Sicuramente col Comune stiamo ragionando su come proseguire nel tempo in modo più stabile”.

Bernasconi, d’altronde, non è mai stato un tenace sostenitore del dormitorio, inteso come una struttura unica, fissa, aperta H24 7/7.

E ce ne ha parlato più che ampiamente:

Bernasconi (Caritas) e quella volta che: “Dormitorio? No, grazie”. Con appello a Confindustria e sindacati 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Un commento

  1. Forse ….. Per queste persone TUTTO dovrebbe essere pronto e usufruibile da ottobre
    Forse la Caritas o il Comune (non è mai chiaro) vogliono aspettare che nevichi!

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