Le proteste contro l’abbattimento di parte della pineta del Bisbino non accennano a placarsi anzi, ora si sono concretizzate in un esposto firmato da 33 cittadini intenzionati a non arrendersi di fronte alle spiegazioni dell’amministrazione comunale di Cernobbio.
Destinatari il Corpo Forestale dello Stato, alla Regione, alla Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio, alla Comunità Montana Lario Intelvese (e, per conoscenza, al Comune di Cernobbio, alla Procura della Repubblica e ad associazioni come Legambiente, Fai e Italia Nostra) invitati a effettuare un sopralluogo sulle pendici della montagna sopra Cernobbio per verificare la correttezza degli interventi d’emergenza effettuati tra ottobre e novembre 2020 in seguito alle cadute di numerose piante a causa di una forte tempesta.
“Parrebbe, vista anche l’estensione dell’intervento, non essersi provveduto alla sola rimozione degli alberi caduti e sradicati, ma anche all’abbattimento di porzioni perfettamente sane delle piante, e ciò al di fuori della ciclicità degli interventi di taglio per diradamento e rinnovamento delle fustaie da legno. Ciò, se appurato, porterebbe a ritenere che l’intervento effettuato sia stato svolto in modalità da eccedere l’obiettivo della messa in sicurezza”, si legge.
Questo, secondo i firmatari, danneggerebbe la pineta creando una situazione di rischio anche per le piante ancora in piedi.
A supportato il comitato spontaneo di cittadini ha invitato un agronomo che, dopo aver visionato la pineta, ha espresso un parere informale su quanto sta avvenendo sul Bisbino: “L’esperto ci ha confermato che le radure create dallo sfoltimento, non solo incanalano venti che mettono a rischio la stabilità delle piante, ma espongono i tronchi degli alberi rimasti a un’esposizione alla luce e al calore a cui non sono abituati favorendo il disseccamento dei fusti e esponendoli agli attacchi dei parassiti – dice Marco Mazzocchi, architetto cernobbiese e tra i firmatari dell’esposto – inoltre ci ha confermato che si tratta di essenze perfettamente adatte a quell’altitudine che permettono anche di evitare il rischio di frane grazie alle loro radici”.
“Stiamo predisponendo una lettera che invieremo la settimana prossima a tutti gli enti a cui è rivolto l’esposto – ha commentato il sindaco di Cernobbio Matteo Monti – quello che posso dire in questo momento è che prendo atto di quanto sottoscritto da cittadini del mio comune e non ma ribadisco che il nostro non è un intervento di disboscamento bensì di messa in sicurezza di una situazione disastrosa successiva alla tempesta che si è abbattuta in ottobre sulla pineta del Bisbino arrivando a ostruire la strada per chilometri. Per questo abbiamo incaricato una ditta specializzata e a oggi, nonostante la pineta sia soggetta a cadute di alberi ogni volta che è interessata da forti eventi atmosferici, almeno per l’ultima intensa nevicata non si sono verificati danni sulla strada”.
2 Commenti
Dalle foto si vede chiaramente che i tagli indiscriminati sono stati effettuati anche a grande distanza dal ciglio stradale cosa si voleva mettere in sicurezza? Intervento d’urgenza per liberare la strada? Non sembra proprio!
Se si tratta di ” messa in sicurezza” come afferma il comune di Cernobbio, dov’ è il piano per la ripiantumazione? Ormai sono passati due anni! # sentinelledelnostroterritorio