Cesc Fabregas e Igor Tudor sono infatti stati protagonisti di un acceso botta e risposta dopo Como-Juventus. Le tensioni hanno radici nelle dichiarazioni rilasciate da Tudor prima del match.
L’allenatore della Juventus, in conferenza stampa pre-partita, aveva espresso una velata invidia per la posizione di Fabregas al Como, sottolineando gli ampi poteri sul mercato e il notevole budget a disposizione della squadra lariana, definendola una “finta piccola“.

Ecco il passaggio chiave delle dichiarazioni di Igor Tudor sulla forza economica del Como:

“Il Como ha investito come noi? Di spese sul mercato mi interessa poco – aveva detto l’allenatore della Juventus – ma domani sarà dura: il Como è una finta piccola, ha investito tanto e i giocatori li ha scelti tutti l’allenatore, una bella cosa. La Juventus deve vincere sempre, il discorso è anche giusto, e quando non succede sono sempre nel torto per molti, ma non sempre per me, che analizzo e provo a spiegare. Chi è onesto intellettualmente questa cosa la capisce”.

La vittoria del Como (2-0) ha solo acuito le polemiche. Fabregas, allenatore del Como, non ha atteso molto per rispondere per le rime, lanciando una stoccata al collega croato e alla pressione che inevitabilmente accompagna il ruolo di tecnico della Juventus:

“Tudor ha detto che ho preso i giocatori che volevo, ma forse non gli hanno spiegato bene le cose. Lui mi ha chiamato ‘l’allenatore del Como’ ma io, con rispetto, lo chiamo mister Tudor. Lui deve vincere sempre con la Juventus, noi no, facciamo un altro mestiere“.

L’episodio, che ha subito fatto il giro dei media e dei social, ha trovato la sua conclusione – almeno per il momento – in un commento secco e lapidario di Tudor, al quale è stata subito riportata la replica di Fabregas:

“Fabregas può dire quello che vuole”.