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Fake news, immagini “senza intelligenza”, comaschi distratti. Il Duomo bacchetta tutti

“Al termine delle celebrazioni e della novena per la solennità dell’Assunta, patrona della Basilica Cattedrale di Como, rinnoviamo il nostro grazie al Signore e a Maria”.

Inizia così l’articolo non firmato apparso ieri sul sito ufficiale della Cattedrale di Como. Nulla di anomalo dunque, ma – come direbbero i latini – “in cauda venenum”. Il veleno sta nella coda. A metà, per la precisione.

E infatti, dopo qualche paragrafo di ringraziamenti e riepilogo delle tantissime attività svolte in Duomo negli ultimi mesi, arriva un passaggio sicuramente meno istituzionale.

“Il crescente flusso di turisti ci interroga sulla non facile gestione della vita della Cattedrale che – senza snaturarne la sua originale e primaria vocazione – deve tener conto di questa nuovo fenomeno che può diventare oggetto di particolari forme di evangelizzazione”, è la premessa.

Poi si giunge diritti alla bacchettata diretta a comaschi in genere, giornalisti nello specifico e addirittura propalatori di fake news.

“A questo scopo, la valorizzazione del patrimonio liturgico e artistico del Duomo, le conferenze e le iniziative culturali che vengono proposte durante l’anno ci sono di grande aiuto – prosegue l’articolo – e meriterebbero una maggiore attenzione da parte della società civile e una opportuna risonanza da parte degli strumenti della comunicazione spesso attenti solo ai banali fatti di cronaca sul Duomo o alle fake news costruite abilmente da chi sa solo usare immagini senza intelligenza”.

Passaggi criptici, che a livello di cronaca pubblica riportano alla mente come unico potenziale bersaglio del malumore una segnalazione critica fatta pubblicando alcune foto su Twitter dall’ex assessore Lorenzo Spallino e ripresa da qualche media nel marzo scorso. Nel mirino, il perentorio cartello “Stop Turisti” posizionato temporaneamente davanti a uno dei portoni di ingresso.


Il cartello (poi effettivamente tolto) serviva unicamente a indirizzare i visitatori negli accessi dedicati.

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