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Stazione di Albate, denuncia Fridays: “Bagni e sala attesa chiusi, niente orari e tabelloni. Strategica ma totalmente dimenticata”

Fotodenuncia dai Fridays For Future di Como.

L’associazione punta il dito contro la stazione di Albate-Trecallo, denunciandone il degrado con una puntuale sequenza di denunce.

Riportiamo integralmente la segnalazione:

La stazione di Albate-Trecallo è situata quasi al centro del quartiere di Albate. Quartiere che conta 7.000 abitanti. La stazione non è indicata dai cartelli stradali della vicina via Canturina, come se le stazioni in questi tempi in cui molti parlano di mobilità sostenibile non fossero i luoghi nevralgici della pianificazione cittadina.

I servizi igienici sono chiusi. I tempi di attesa dei treni non sono indicati da nessun tabellone cosicché uno studente non può sapere di eventuali ritardi o cancellazioni. La sala d’attesa è chiusa per via dalle norme anti contagio, di conseguenza il pendolare medio è costretto a stare fuori all’aperto anche se piove o è freddo.

Inoltre l’attuale offerta del servizio ferroviario vede alcune fasce orarie scoperte soprattutto alla mattina. Come potrà mai aumentare l’utenza su questa linea se nessuna delle istituzioni pensa ad investirci?

E’ un peccato che una stazione come questa sia dimenticata. Da qui, in treno, si può raggiungere la stazione di Como S. Giovanni in soli 12 minuti e Cantù in poco meno di 5.
Un’altra soluzione per migliorare la fruibilità della stazione potrebbe stare nell’incentivazione della mobilità integrata tra treni e bus. Tuttavia, l’area a sud di Albate compresa tra via Frisia e via Niguarda è esclusa da un servizio di trasporto pubblico locale. Perchè non pensare a introdurre delle corse dei bus tra quell’area e il centro di Albate? Quanti utenti potrebbero beneficiare anche della Como-Lecco ferroviaria? Utopia?

Se vivessimo in una città che davvero avesse a cuore la mobilità del futuro, forse la stazione di Albate-Trecallo verrebbe pure collegata con delle piste ciclabili al resto del quartiere.
Ma al momento non ci rimane che guardare le vecchie littorine inquinare la nostra aria, visto che regione Lombardia sembra aver dimenticato (per l’ennesima volta) l’elettrificazione della linea.

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