AGGIORNAMENTO, nel pomeriggio con Comunicato Stampa, l’amministrazione ha risposto alla segnalazione: Fontana di Camerlata, il Comune risponde all’ex assessore Binda: “Lavori già programmati per inizio primavera”.
“Ieri con il mio giardiniere ho ispezionato la fontana da me ristrutturata due volte e sono rimasto allibito e incredulo. Il verde è in condizioni pietose, seminare è un’operazione inutile perché è popolata da volatili (sembra il film di Hitchcock). Unica soluzione, un tappeto di erba sintetica. E sconsolato ho dedotto che a Como manca un ‘civic pride’. Pensavo fosse più facile coinvolgere la città”.
Questo il pensiero sulla situazione di degrado in cui versa la fontana di Piazza Camerlata affidato ai social da Nini Binda, imprenditore tessile prima ancora che assessore sotto la giunta Botta, ma soprattutto pungente “Grillo Parlante” sempre attento ai problemi della città: “Nel 1995, in occasione del cinquantesimo anniversario della mia ditta, avevo finanziato un importante intervento di restauro della fontana e, qualche anno dopo, avevo finanziato anche un secondo intervento di sistemazione per un totale di un miliardo di lire – racconta Binda contattato per un commento – ora invece devo purtroppo constatare il degrado in cui versa, a partire dall’aiuola che la circonda che è piena di erbacce”.
“L’architettura Razionalista è un’architettura fragile e costosissima e questo va tenuto in considerazione, a partire dai serramenti degli edifici fino ai problemi causati dalle vibrazioni dei mezzi pesanti che passano per la piazza – continua – però mi stupisce vedere che in questa città si pensa a fare tante cose ma nessuno si impegna a prendersi cura di questi monumenti. Quando ero assessore, avevo proposto di creare un percorso razionalista partisse dalla rotonda all’uscita dell’autostrada dove avrei voluto collocare una splendida fontana di Cattaneo, e dove poi invece è stato posizionato il contestato “alambicco”, per arrivare fino in piazza Camerlata e scendere fino alla Casa del Fascio. Non è stato possibile farlo, va bene, ma non è comunque possibile che un patrimonio del genere venga abbandonato al degrado”.
“Caro Nini – è la risposta dell’ex assessore al Verde Ivan Matteo Lombardi, a commento del post di Binda – avevo già messo in programma dai primi di dicembre la manutenzione del verde e del ghiaietto dell’opera. Un po’ complesso l’intervento perché è un bene tutelato e sai come vanno le cose”. Chiarito che il Comune, almeno sulla carta, non si è dimenticato di questo prezioso monumento, oltre che biglietto da visita per ci entra in città, la palla degli interventi concreti passa direttamente al sindaco, che ha tenuto per sé le deleghe del suo ex assessore dopo la revoca dell’incarico: “Sono sicuro che verrà a breve effettuata una manutenzione – scrive infatti – ho mandato anche un messaggio ad Alessandro (Rapinese Ndr) per ricordarglielo”.
3 Commenti
Binda ha certamente ragione ma questo dissesto viene da lontano non è certo da imputare all’attuale amministrazione che spero intervenga. Comunque è singolare che riportino sempre in primo piano problemi che avrebbero dovuto sistemare le precedenti amministrazioni.
Quindi è andata più o meno così:
Rapi:”Ok, io ti revoco da assessore (che cominci a starmi sullo stomaco), però, se vuoi, puoi mandarmi qualche whatsapp”.
Lombardi: “Grazie Rapi, com’è umano lei”.
Povero Lombardi. Ormai “quello di prima” è diventato lui. Non ha scampo!! 😊