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Frana a Laglio, Pozzi: “Lavori vanificati dalla pioggia, serve l’esercito”. Poi polemica: “Qualcuno pensa di far meglio? Gli lascio il posto”

Con un intervento arrivato nel pomeriggio il sindaco di Laglio, Roberto Pozzi, traccia il bilancio dei lavori di ripristino dopo la frana del 28 luglio.

La pioggia scrosciata fino a ieri, spiega, ha vanificato gli interventi. “E’ come un terremoto senza vittime”, dice. Poi è netto: “Servono interventi “superiori” Genio Civile, Esercito, Protezione Civile Nazionale: da soli con una semplice ordinanza di somma urgenza non ne usciamo”.

Non manca di polemica alla fine, sia pure senza riferimenti diretti: “Se comunque qualcuno pensa di poter risolvere la situazione in modo efficace e rapido meglio di come si sta provando a fare si faccia avanti, lascio libero il posto”.

Ecco l’intervento completo:

LAGLIO. COME UN TERREMOTO.
L’emergenza continua.

I lavori di una settimana sono stati vanificati dalle piogge cadute tra la serata e la nottata di ieri.

Sono al lavoro i mezzi di Provincia e del Comune di Laglio per ripristinare la funzionalità del tombotto che, in origine, era lo scarico naturale a lago del torrente Caraello.
Il torrente poco più di un rigagnolo in condizioni normali, è ora un corso d’acqua significativo che ha modificato il suo corso naturale, causa gli eventi alluvionali del 27 luglio scorso.

Tracciandone uno nuovo con più rivoli.

Un geologo è stato incaricato di stendere un piano d’intervento semplice, magari, nell’enunciato (riportare il torrente in alveo naturale) ma assai complesso da realizzare.

Gli interventi, tra l’altro, insistono su terreni privati, in prossimità di immobili di cui non conosciamo le reali condizioni di staticità.
Servono interventi “superiori” Genio Civile, Esercito, Protezione Civile Nazionale: da soli con una semplice ordinanza di somma urgenza non ne usciamo.

QUESTA CRISI VA TRATTATA COME FOSSIMO DI FRONTE AD UN TERREMOTO (miracolosamente senza vittime).
Non abbandoniamo la nave nell’emergenza, lo dobbiamo ai cittadini che hanno perso una casa o subito danni ingenti a locali e attività.
Se comunque qualcuno pensa di poter risolvere la situazione in modo efficace e rapido meglio di come si sta provando a fare si faccia avanti, lascio libero il posto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

2 Commenti

  1. Gentile signor Gioele, guardi che cito l’esercito perché il loro intervento era stato preannunciato e sono venuti sul campo pronti ad intervenire. mai visto visto l’esercito nelle emergenze?
    Poi è arrivato un contro ordine per scelte che non sta a me valutare.
    Anche la PC nazionale non interverrà. Va bene faremo da soli, prego solo nella celerità dell’auspicato, promesso, sbandierato, DPCM con stanziamento fondi. Oppure nell’intervento di RL. Noi siamo quì sul campo e non abbiamo mai dissestato ma attuato una politica a favore dell’ambiente montano.

  2. È difficile comprendere perché si invoca così spesso l’intervento dell’Esercito quando c’è la Protezione civile, la Regione e tutto quello che si può avere più facilmente a portata di mano. Forse è necessario bombardare con l’artiglieria le pendici del lago o inviare all’assalto gli alpini. No, lo scopo non è questo. Quello a cui serve l’Esercito, struttura statale per eccellenza, è delegare a qualche brillante ufficiale del Genio militare, funzionario statale per eccellenza, la responsabilità di riparare i danni causati dalla disattenzione sull’ambiente che ha caratterizzato la politica del territorio negli anni passati. Per intendersi, chiamare qualcun altro a rimuovere i detriti sperando che basti solo quello per rimuovere le responsabilità degli Enti locali e della Regione nel dissesto del territorio. La speranza a qualche mese dalla fine dell’emergenza è poter ricominciare a dissestare come prima e senza, ovviamente, l’Esercito tra le palle!

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