Fridays For Future e attivisti di Ricominciamo da Como (quest’ultimo gruppo nato dopo la scissione dell’originario Cominciamo da Como) uniti in una critica urbanistico-politica al proliferare di supermercati e discount nella zona di Como Sud, con tanto di blitz e striscione di contestazione (foro di copertina e poi in fondo all’articolo).
In più, l’invito indiretto all’assessore all’Urbanistica di Palazzo Cernezzi, Marco Butti, a partecipare al dibattito in programma lunedì 11 gennaio alle ore 21 (qui il link dell’evento).
Questo è il “menu” della lunga nota diffusa dai due gruppi oggi.
Il tema centrale, come detto, è quello del grande numero di strutture commerciali sorte negli ultimi anni tra Camerlata, Rebbio, Prestino e Breccia.
“Nell’ultimo periodo abbiamo assistito alla riqualificazione della zona di Como Sud (Camerlata, Breccia, Rebbio e Prestino) con il continuo proliferare di strutture di proprietà della Grande Distribuzione Organizzata (non supportate da adeguati studi sulle ricadute urbanistiche) – scrivono Fridays e Ricominciamo da Como – Oltre a Esselunga (Camerlata), Gran Mercato (Prestino), MD Market (Rebbio), alla Coop, da molti anni presente nel quartiere, che alla fine dell’anno scorso è stata fortemente trasformata e ampliata, lo scorso ottobre a Rebbio (in via Cecilio) è stato inaugurato un nuovo supermercato targato “Lidl”, a breve aprirà un nuovo supermercato della catena tedesca “Aldi” in via Paoli e infine, sempre nella stessa area verrà inaugurato anche un nuovo “Eurospin” con tanto di nuova strada di collegamento tra via Paoli e via Scalabrini”.
Un insieme di strutture giudicato “sovradimensionato rispetto alle reali necessità”.
“Ciò, oltre a creare ulteriori problemi di traffico e a rubare spazio e risorse a progetti che potrebbero migliorare la qualità della vita in città (aree verdi, aree dedicate allo sport, spazi finalizzati ad attività di aggregazione tra le persone, centri di servizi alla cittadinanza), si tradurrà in un’allocazione estremamente inefficiente delle risorse alimentari gestite da quei punti vendita, poiché a fronte di una domanda pressoché fissa, aumenterà di molto l’offerta (stesso numero di clienti, maggior numero di punti commerciali)”, prosegue la nota.
“In parole povere, aumenteranno gli sprechi di cibo, rappresentati da tutto l’invenduto dei vari esercizi. Una dinamica del tutto antitetica, tra l’altro, al progetto di orti sociali nato pochi anni fa nel quartiere di Rebbio, pensati per favorire la produzione locale e sostenibile di cibo. La forte concentrazione di nuovi punti vendita della GDO, inoltre, crea una concorrenza difficilmente sopportabile da quei negozi di vicinato che rappresentano luoghi di vita e di socialità dei nostri quartieri e che progressivamente sono costretti a chiudere proprio a causa della competizione non sostenibile con supermercati e ipermercati”.
Poi, prima dell’invito già accennato rivolto a Butti, la critica più politica.
“A un occhio inesperto potrebbe sembrare che oltre alla realizzazione di capannoni per nuovi supermercati, alberghi e posti auto, la giunta Landriscina, con l’assessore Marco Butti, non abbia mostrato il minimo interesse verso approcci urbanistici più a misura di persona per Camerlata, Rebbio e Como in generale – si chiude il comunicato – incentivando, anzi, una pianificazione urbanistica aggressiva. Ci stiamo pertanto chiedendo in che tipo di progettualità si inserisce una così intensa realizzazione di supermercati in quella zona della città e a quali esigenze si vuole rispondere portando avanti un modello urbanistico di questo tipo”.
3 Commenti
Vorrei sapere ma il gruppo Decathlon apre..o come bricoman…che sarebbe stato molto utile ha abbandonato l idea.?
Zona strategica a un minuto dall’autostrada dalla quale far arrivare lo svizzero. Per i cittadini dei quartieri è logico che siano tanti i supermercati, ma se si pensa che il bennet di Montano l’ha sempre fatta da padrone, diciamo che ora la concorrenza si è fatta agguerrita.
Bravi!!! Finiamola di passare il tempo libero e le domeniche nei supermercati! Portiamo i bambini nei boschi e nei prati! Senza domanda…
Ma come mai il piano urbanistico ritiene così indispensabile per lo sviluppo urbano questa concentrazione di supermarket e non, in quella zona più che mai, spazi verdi/ biblioteche/ centri di ritrovo ecc.? Quali sono i nomi degli assessori che firmano per queste autorizzazioni? Mi piacerebbe sapere chi ha così a cuore ? il futuro dei cittadini….