Dai temi e dalle rivendicazioni più generali – che pur rimangono sempre vivi nella battaglia contro i cambiamenti climatici – al primo “vagìto politico” strettamente legato a una storica questione locale: la Tangenziale di Como e il suo (mezzo) futuro. I giovani del movimento ambientalista “Fridays For Future”, infatti, hanno portato in Regione le loro istanze tramite il coordinamento lombardo dei vari gruppi nati in questi mesi. E tra i punti fermi c’è lo stop a qualsiasi prosecuzione dell’opera, che sia quello ipotizzato originariamente dall’attuale svincolo dell’Acquanegra fino ad Albese (circa 6 km) oppure secondo le varie ipotesi alternative emerse negli anni.
“A livello del nostro territorio – si legge in una nota ufficiale – chiediamo a Regione Lombardia e agli enti istituzionali preposti di agire nel settore dei trasporti e della mobilità sostenibile. Per questo motivo chiediamo vengano sospesi e abbandonati i progetti del secondo lotto della tangenziale di Como. Questa, infatti, è un’opera altamente impattante su un territorio fortemente connotato sotto il profilo paesistico. Inoltre risulterebbe essere un ennesimo incentivo alla mobilità privata, altamente inquinante”.
“Le soluzioni per risolvere il problema del traffico esistono già – prosegue il comunicato dei Fridays For Future di Como – E’ necessario che il servizio di trasporto pubblico locale venga pianificato in modo ampio su tutto il territorio, garantendo agli utenti (pendolari e non solo) di muoversi con l’uso esclusivo dei mezzi pubblici. Per questo chiediamo a regione Lombardia di investire sulla ferrovia Como–Lecco che realmente può sgravare il traffico del canturino e dell’alta Brianza”.
“Chiediamo più corse dei treni e una pianificazione migliore dell’intermodalità tra i mezzi di trasporto per garantire collegamenti con i mezzi pubblici tra le stazioni della linea e le aree limitrofe. Ricordiamo inoltre che la linea oggi non è ancora elettrificata e l’elettrificazione della stessa consentirebbe oltre alla riduzione del carico inquinante anche il prolungamento del servizio ferroviario Tilo verso Lecco”.
Su un altro tema, il consumo di suolo, gli ambientalista chiedono che “Regione Lombardia si adoperi per l’azzeramento del consumo di suolo in qualsiasi suo strumento di pianificazione urbanistica. Allo stesso tempo, è necessario il recupero delle numerose aree abbandonate presenti sul territorio garantendo una riconversione del patrimonio edilizio sfitto”.
Venerdì 22 novembre dalle ore 17.00, infine, nuovo ritorno in piazza del movimento con un presidio davanti a Palazzo Lombardia con gli attivisti e le attiviste da tutta la regione.
QUI TUTTE LE PROPOSTE DEI FRIDAYS FOR FUTURE DELLA LOMBARDIA
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4 Commenti
Vi prego, non trasformatevi nel partito dei no a prescindere…
Tranquilli tanto non si farà né la strada né la ferrovia
Siamo in Italia
Ma ai ragazzi nessuno ha spiegato che con un tratto di strada veloce si ridurrebbe l’inquinamento automobilistico? Provate a chiedere il parere di chi abita a L’ora, a Lipomo, a Tavernerio cosa ne pensano delle lunghe ore di coda e di inquinamento che si devono sorbire. Possibile che non si capisca che ogni volta che un auto in fila riparte inquina 5 volte di più di un auto che procede a velocità’ costante! E poi i tir li mettiamo sui treni o rimangono in strada?
Completate la Pedemontana ma potenziate pure i treni..i camion verso Bergamo e Lecco non asfissierebbero più Como