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Si trasferiscono in Italia e continuano a lavorare in Svizzera: il boom dei ‘frontalieri al contrario’

I frontalieri italiani che vanno tutti i giorni a lavorare in Svizzera sono ancora a livelli record (77.732 a inizio novembre) ma oggi la Rsi pubblica i dati anche di quello che si potrebbe definire il “frontalierato al contrario”, cioè i sempre più ticinesi che varcano il confine per restare a vivere in Italia. Ma che poi, per chiudere il cerchio, continuano comunque a lavorare oltrefrontiera.

Citando dati dell’Ufficio Federale di Statistica sul periodo 2013-2019, la Rsi afferma che “quello che emerge è che il Ticino piace sempre meno e nel 2019 c’è addirittura stato il sorpasso tra chi ha lasciato il Cantone e chi invece ci si è trasferito”.
Per quanto riguarda le cifre, i residenti ticinesi divenuti frontalieri, in pochi anni, sono passati dagli 800 del 2013 ai 1.200 del 2019. Guardando a quanti di loro hanno il passaporto svizzero, nel 2013 erano 300, nel 2019 sono diventati 350.

Dati confermati da Francesco Giudici, responsabile del settore società all’Ufficio di statistica: “Nel 2019 sono di più le persone che da residenti diventano frontalieri, rispetto alle persone che da frontalieri diventano residenti”. I motivi? Secondo le testimonianze “il minor costo della vita in Italia, legato al fatto che, ad esempio, non vi è l’obbligo di pagare una cassa malati”, il risparmio delle spese complessive per una coppia per cui, una volta trasferita in Italia, sarebbero “diminuite anche del 70-80%” e poi il fatto che “è più facile accedere al mercato in Italia, rispetto al Ticino” anche per comprare casa.

L’Ufficio federale ha anche provato a tratteggiare l’identikit di questi frontalieri al contrario: “Tra le persone che, da residenti sono divenute frontaliere, c’è stato un aumento soprattutto degli stranieri con più di 40 anni, ma soprattutto ex residenti nel Mendrisiotto. Si può ipotizzare che si tratti di persone arrivate in Ticino, quindi residenti, ma che sono rimaste straniere, quindi non hanno richiesto la nazionalità. E il dato che può far pensare che sia un ritorno è il fatto che sono persone con più di 40 anni, quindi si può ipotizzare che, dopo una prima esperienza lavorativa, hanno deciso di ritornare in Italia di nuovo anche lì, ipotizzando, che sia più facile comprare una prima casa al momento che si mette su famiglia”.

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11 Commenti

  1. La pappa di lusso è finita in Svizzera a meno che i datori di lavoro aumentano gli stipendi hai nuovi assunti a questo punto non ci credo e come se lavori in italia però tratto benzina 1600 franchi i conti sono questi sottopagati questo vale x i nuovi assunti 1 gennaio 2023 fate i calcoli voi ciao….

  2. Liberta di movimento di persone e cose, un concetto che dovrebbe essere normale e acquisito in stati avanzati, moderni e liberali

  3. mah ..se hai casa in Italia ci paghi le tasse, se sei straniero risulta la tariffa di seconda casa, non vedo dove sia la convenienza. Certo, il controllo la residenza è importante e fondamentale.
    Chi sono? Dove vanno? Cosa fanno? UN FIORINO!

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