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Frontalieri e smartworking, finalmente il vertice Italia-Svizzera per i nuovi accordi

Nuove regole per lo smartworking oltreconfine, qualcosa sembra muoversi e si preannuncia un vertice Italia-Svizzera per studiare un nuovo accordo amichevole. A darne l’annuncio l’Ocst, l’organizzazione sindacale più rappresentativa del Canton Ticino con oltre 40mila associati .

In seguito alle continue pressioni del Sindacato e dell’Acif (Associazione dei Comuni Italiani di Frontiera), giovedì mattina è stato approvato alla Camera un ordine del giorno bipartisan (cioè presentato sia dalla coalizione di maggioranza che da quella dell’opposizione) che impegna il Governo italiano a discutere quanto prima con la Svizzera un nuovo accordo amichevole sul telelavoro per i frontalieri. L’intero Parlamento è dunque unanime nel procedere in tal senso”, spiega l’Ocst. (qui tutti gli approfondimenti)

L’ordine del giorno al quale ci si riferisce è opera dell’onorevole Maria Chiara Gadda, segretario regionale di Italia Viva. “Nel decreto mille proroghe non è purtroppo stata inserita l’auspicata misura per il telelavoro dei frontalieri, per una risoluzione transitoria, in attesa della ratifica definitiva degli accordi fiscali con la confederazione elvetica. Per questo ho presentato un Ordine del giorno che impegna il governo a una soluzione rapida, come aveva promesso il ministro Giorgetti dopo il mio Question Time in aula, svoltosi poco prima delle elezioni regionali. Sono soddisfatta che il governo abbia cambiato parere dopo il mio intervento di oggi. Ringrazio anche i colleghi Pellicini, Zoffili e Candiani per averlo sottoscritto. Ora però attendiamo che si dia davvero corso a questo impegno, e che lo si faccia in tempi molto rapidi nell’interesse di molti lavoratori dei territori di confine”.

L’obiettivo dichiarato è dunque quello di siglare un’intesa simile a quella “già concordata tra Svizzera e Francia (secondo la quale ai frontalieri d’oltralpe è concessa la possibilità di lavorare da casa per il 40% del tempo di lavoro). Servirà ancora pazienza e fare previsioni sulle tempistiche è al momento impossibile. Sicuramente però il tema ha subito un’importante accelerata”, conclude l’Ocst.

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