“Ieri sera, quando abbiamo visto Conte, eravamo cariche e pronte a ripartire. Non è giusto”.
Con queste parole Barbara Quadrelli, che insieme alla socia Angela Casillo gestisce il salone “Moda Capelli” di via Mentana a Como, esprime tutta la delusione di fronte alla notizia che la sua attività potrà riaprire solamente dal 1 giugno.
“Avevamo già comprato tutti i dispositivi: mascherine, disinfettanti – spiega Barbara – investendo molti soldi e senza entrate, perché siamo chiuse da ormai due mesi. Inoltre, avevamo pensato a pacchetti fatti apposta per le nostre clienti, dei buoni per servizi di parrucchiere ed estetica da utilizzare una volta riaperto il salone. Volevamo ricominciare”.
Così, la speranza e la forza per ripartire al meglio si sono trasformate in una grande rabbia. In tutto ciò, Barbara vede una data di fine lockdown troppo lontana rispetto a quanto si aspettava insieme ai colleghi estetisti e parrucchieri.
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“Come categoria, ci hanno messi insieme a ristoranti e bar – continua la titolare del Moda Capelli – Senza nulla togliere alla loro attività ma almeno hanno la possibilità di lavorare attraverso il delivery e, dal 4 maggio, potranno fare asporto. Noi invece, nonostante abbiamo da sempre misure ferree da rispettare all’interno dei nostri saloni e centri estetici, siamo trattati così. Non lo ritengo corretto. Inoltre, questa decisione aumenta il rischio che ci siano abusivi che fanno servizio a domicilio”.
La delusione di Barbara l’ha portata a realizzare, sulla suo profilo Facebook, un video in cui si rivolge direttamente al Presidente Conte. “Non è stata una buona notte, ma mi ha portato consiglio – così Barbara nel video messaggio social – Sono qui con dei fogli, caro Presidente Conte, e mi sono pure messa la cravatta così per qualche minuto mi sentirò importante. Non mi sono pettinata, a differenza Sua, poi un giorno magari me lo spiegherà come ha potuto”.
“Sa chi siamo, signor presidente? Glielo spiego io. Siamo quelli che eravamo pronti a scacciare il risentimento e a rimboccarci le maniche e ricominciare, non ci saremmo tirati indietro. Sa cosa mi rende nervosa e risentita, caro Presidente Conte? Che ci abbiate catalogato come esercizi di assembramento. Noi lavoriamo con protocolli di igiene quasi, se non uguali, a quelli dei medici, da sempre”.
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“Io, la mia socia e i miei colleghi teniamo in primis alla nostra salute – conclude Barbara – Ma abbiamo costi senza ricavi, le vostre promesse ci stanno tirando all’estremo. Noi meritiamo rispetto, riconoscenza, supporto. Voi vivete delle nostre tasse, dei nostri sforzi umani e disumani. Noi viviamo di profitti piccoli, cui spesso accettiamo di rinunciare per garantire gli stipendi ai nostri collaboratori. Siete degli ipocriti, ma noi vogliamo sperare ancora in voi. Spero che le mie parole Le arrivino direttamente, in qualche modo”.
Intanto su Change cresce a vista d’occhio, per adesioni, la petizione:
9 Commenti
Lavoro con mia figlia che ha un centro estetico e le disposizioni del Ministero ci hanno sconvolto. Ci hanno lasciato aperte fino a marzo, e senza protezioni, perché il virus girava già da gennaio. Ora che siamo pronte a tutelarci e a tutelare maggiormente le clienti ci lasciano ancora a bocca asciutta. Vergogna voi e i miserabili 600 euro
il parrucchiere del parlamento è già operativo…loro possono…e credo che il presidente Conte abbia già spuntato i capelli..e siii…lui può..e si è pure fatto la tinta…Se fossimo una categoria unita potremmo aprire tutti in contemporanea
Infatti è evidente che Conte va dal parrucchiere!!!
Siamo arrivati alla frutta. Firmare tutti
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Avete ragione, ribellatevi, non è giusto essere trattati cosi, vi sono vicina.
Giusto, ci dobbiamo ribellare. Perché nei pullman che si trovano 15 persone insieme chiusi dentro, sono più sicuri che dal parrucchieri che entra uno alla volta????
Il problema è che non si capisce xche’certe attività come i tabaccai possono restare aperti pur essendoci i distributori automatici, mentre il servizio alla persona, è vietato..
Infatti è scandaloso … come per dire è piu’ importante fumare che curare la propria persona!!!
Dura lex, ma sed lex…