Ha fatto molto discutere la definizione di “obbrobrio” usata dal sindaco di Como Alessandro Rapinese in relazione allo stato attuale del Mercato coperto. Un termine forte impiegato per inquadrare la situazione emersa nell’ultimo sopralluogo alla struttura, trovata in condizioni fatiscenti, almeno in alcuni punti, tra banchi semiabbandonati e incuria.
Direttamente dal gazebo, sul tema – e sul termine specifico scelto dal primo cittadino – è intervenuto con una presa di posizione sulla pagina facebook anche il coordinatore provinciale di Forza Italia e consigliere regionale, Sergio Gaddi.
Ho letto che il sindaco ha definito “obbrobrio” il mercato coperto di Como. Io invece credo che sia uno dei luoghi più belli e vivi della città, un baluardo di allegra cordialità e genuina difesa della cultura e della qualità alimentare contro la fredda invasione della grande distribuzione. L’unico spazio dove ancora si respira un po’ di quell’atmosfera tipica e piacevole che qualifica le città più dinamiche.
Il mercato alimentare è parte essenziale della nostra identità, punto di incontro di operatori locali che ancora amano il loro lavoro. Io credo che il mercato coperto di Como possa certamente essere migliorato strutturalmente, ma deve essere prima di tutto apprezzato e difeso, e non solo perchè è un servizio essenziale e insostituibile per la città, ma anche perchè è una delle più grandi opportunità turistiche. Senza essere snaturato, senza essere sterilizzato, senza essere trasformato in un non-luogo gelido e burocratico.
La vitalità del mercato, di tutti i mercati, si sostiene, non si combatte.
7 Commenti
Mi sembra che il sindaco di Como sia in pieno delirio di onnipotenza, come si legge in una recente intervista su La Provincia.
Ma è così difficile vedere che, al di là dei proclami e della conclusione dei cantieri già in essere, la città sia allo sbando?
Sporca, caotica, inquinata (come mostra il valore medio della AQI misurata da Arpa)… Non parliamo, poi, delle imposte locali che non vedono alcun miglioramento, anzi grazie ai burocrati locali si ê pure pensato di farlenpagare tramite quella schifezza costosa di PagoPA.
Mentre altre città, come Sondrio, risorgono dopo decenni di declino qui si corre verso la luce in fondo al tunnel che, spero, non sia il treno di Will Coyote.
…se almeno avessi cercato di capire cosa ha detto e scritto il sindaco…..ma probabilmente troppo poca materia e solo astio rosicone…
Scusate, ma avete visto in che situazione è il mercato coperto?
Le Halles de Lyon sono un meraviglioso esempio di mercato del cibo eccezionale, un crocevia essenziale di gusti e sapori, un riferimento internazionale per buongustai e residenti locali. Mi piacerebbe che il mercato diventasse famoso per la presentazione di prodotti e produttori locali di qualità. Il pensiero, la cura, l’immaginazione e la visione contribuiranno a trasformare il nostro mercato.
Qui mi pare che stiamo uscendo di melone. Ma è troppo chiedere un mercato cittadino a norma dove comprare un chilo di zucchine dal contadino? Dobbiamo per forza fare la degustazione del carpaccio di zucchina come a Lione o Valencia? Siamo a Como, non a Parigi. A Comoooo! Manco riusciamo a fare funzionare due fontanelle, cosa volete fare les halles cosa?!?
Questo Sindaco non può fare ciò che gli pare e piace, come se fosse tutto di sua esclusiva proprietà. Ma sto giro, se toglie pure il Mercato Coperto, inteso come l’insieme di tutti coloro che ci lavorano e che forniscono un servizio e prodotti di qualità a noi cittadini, può anche evitare di ricandidarsi perché di consensi ne sta già perdendo parecchi e se dovesse fare una cosa del genere ne perderebbe ancora di più
Concordo