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GALLERY – Como tenebra e nebbia. Requiem di un fotografo: “Città dei Balocchi manchi, solo quando perdi qualcosa ne cogli il valore”

Una mail con sei foto allegate.

“Grazie Città dei Balocchi per tutti questi anni”.

A scriverci (redazionecomozero@gmail.com) è il noto fotografo comasco Francesco Corbetta. Le foto allegate sono del tardo pomeriggio di oggi, complici pioggia e imbrunire ecco una Como che del Natale ha ben poco.

Più brughiera che altro:

SFOGLIA LA GALLERY

Chiamiamo Francesco. “Le foto dicono tutto – spiega – è la triste realtà legata al Covid. E’ vero il Comune qualcosa ha allestito sul fronte luminarie (vedi in fondo all’articolo, Ndr) ma certo nulla a che vedere con lo spettacolo della Città dei Balocchi fino all’anno scorso”.

Così la voglia di restituire gratitudine.

“Ringrazio di cuore gli organizzatori e per quanto hanno fatto in questi anni. Si dice sempre che spesso capiamo il valore di una persona solo quando la perdiamo. Fotograficamente è lo stesso concetto: la Città dei Balocchi manca tantissimo e le immagini lo mostrano”.

Francesco Corbetta

Como, acceso l’albero di Natale dell’era Covid: nessuno attorno. E sotto, l’auto della polizia locale

© RIPRODUZIONE RISERVATA

5 Commenti

  1. Pubblicate anche qualche foto del caos parcheggi dello scorso anno.
    Ad ognuno la scelta su cosa sia preferibile.

  2. Se preferite le mie fotografie (oggettivo documento) a quella pubblicata con luci, vita, colori…Beh, Como ha seri, serissimi problemi!

  3. Evidentemente il “fotografo” è un po’ depresso, perché c’è chi – come il sottoscritto – pensa che la città quest’anno abbia guadagnato in maggiore dignità e tranquillità (rispetto alla caciare circense degli anni precedenti) oltre che in minore inquinamento atmosferico e acustico, fattori che personalmente non disdegnerei. Mi dispiace che i bottegai non possano arricchirsi come di consueto (grazie soprattutto alla clientela elevetica, perché quella locale è poco propensa a farsi spennare impunemente) e continuino a piangere miseria. Ma essere commerciante è una scelta come tante altre, non certo una missione. E se non funziona più come un tempo è forse necessario prenderne atto e regolarsi di conseguenza. Si chiama transizione ecologica: prendiamone finalmente atto (ma facciamolo tutti).

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