“Feste, viaggi, barche, macchine di lusso e belle donne: questo era il mondo dei Vitelloni comaschi, il regno di Giancarlo Miorin”. Così Fabio Ferretti, imprenditore comasco di 62 anni, e Fausto Fontana, settantenne ed ex proprietario del ristorante Sant’Anna di Como, ricordano l’amico recentemente scomparso.
Settant’anni, quelli di Giancarlo, vissuti intensamente a contatto con una vita sfarzosa, chiassosa e sregolata. “Era originario di Camerlata – racconta Fontana – proveniva da una famiglia modesta ma era dotato di un grande carisma e riuscì a farsi benvolere da tutti i rampolli della zona che poi gli aprirono le porte del loro mondo”.
L’amicizia tra Giancarlo, Fausto e Fabio nasce durante l’adolescenza e durerà per tutta la vita”. Era un casinista in tutte le accezioni possibili – prosegue Fontana con un sorriso – il giullare della festa ma anche quello che si cacciava sempre nei guai”.
Negli anni ‘70 Giancarlo, introdotto nel jet-set, comincia a frequentare i locali più rinomati della città.
“Potevi trovarlo al bar Argentino o allo Sporting Club di Villa d’Este – sottolinea Fontana – poi in tutti i locali lussuosi di Milano, St. Moritz e Lugano. Lavorava saltuariamente ma i numerosi e facoltosi amici lo aiutavano economicamente pur di averlo con loro”. Una vita all’insegna del lusso e delle belle donne. “Era un playboy – ricorda Ferretti – sempre circondato da donne bellissime. Sapeva conquistare il gentil sesso ed ebbe numerose avventure galanti. Ma con nessuna delle compagne seppe instaurare un legame stabile, non era nella sua natura. A volte lasciava lui, a volte lasciavano loro perché intuivano questa sua incapacità”.
In questa atmosfera quasi felliniana incontra e stringe amicizia con il giovane Stefano Casiraghi, futuro consorte della principessa Carolina di Monaco. “Durante una gita in barca con amici facoltosi – racconta Ferretti – Giancarlo assiste al primo incontro tra Stefano e Carolina. Un colpo di fulmine destinato a sfociare in un matrimonio che ha incantato il mondo intero”.
Dopo il matrimonio di Stefano Casiraghi e Carolina di Monaco, Giancarlo si trasferisce nel Principato e vive a stretto contatto con la coppia immergendosi ancor di più nell’atmosfera fatata dell’alta società. Ma il 3 ottobre 1990, a seguito di un incidente avvenuto nel corso dei campionati del mondo offshore a Montecarlo, Stefano Casiraghi muore e questo evento cambia radicalmente la vita di Giancarlo.
“Rientrò in Italia – racconta Ferretti – e iniziò a vivere una vita normale. Lavorò con me per molti anni, principalmente come autista. Era un uomo imprevedibile ma capace di essere un buon amico”.
Le abitudini possono cambiare ma la matrice di un carattere resta immutata.
“Il suo soprannome era furbino – conclude Fontana – in virtù del suo approccio goliardico alla vita. Una vita, sempre affrontata con impeto e mai subita, spinta alla ricerca del meglio. Un’esistenza ricca di eccessi forse, ma sicuramente fuori dall’ordinario”.
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Un commento
Ma davvero questo tipo è stato degno di un tal panegirico ???