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Giardini a lago, per ora Roberto non deve abbattere il chiosco. I giudici amministrativi scrivono: “Il cantiere è slittato”. Il testo dell’ordinanza

Per il momento il provvedimento è sospeso, così ha deciso il Tribunale Amministrativo Regionale, dopo il ricorso di Roberto Caterisano, rappresentato dall’avvocato Barbara Marchesini, titolare del chiosco dei giardini a lago che sorge a metà del cannocchiale che porta al Tempio Voltiano. Vicenda complessa che lo stesso Roberto ha raccontato in due occasioni su queste pagine:

Como, il Comune al chiosco dei giardini a lago: “Dovete demolirlo”. Roberto: “Decenni di lavoro e investimenti. Alternative o vado al Tar”

Cantiere giardini a lago, Roberto ha fatto ricorso al Tar: “No alla demolizione del mio chiosco e no alla sospensione della licenza”

In estrema sintesi in vista dei lavori di restyling del polmone verde cittadino Roberto avrebbe dovuto a proprie spese abbattere la struttura. La nota beffarda sta nel fatto che solo pochi mesi prima di intimare la demolizione il Comune di Como gli aveva rinnovato la licenza fino al 2032. Poi, come anticipato da ComoZero, il cantiere dei giardini è saltato: Nuovi giardini a lago, pesante inciampo: l’azienda salta a 11 giorni dall’avvio del cantiere. Colombo: “Non hanno presentato i documenti nei termini”. Fatto questo che ha pesato nella decisione presa dai togati amministrativi. Si legge infatti nel dispositivo:

Considerato che dalla esecuzione del provveidmento impugnato derivano effetti irreversibili sulla posizione giuridica del ricorrente, in quanto con l’atto impugnato è disposto l’ordine di rimessione in ripristino dell’area concessa con demolizione del manufatto ivi installato”. E ancora: “Considerato che l’intervenuta decadenza dell’aggiudicazione dell’appalto dei lavori di riqualificazione dell’area nella quale insistono le opere della ricorrente Chiosco Bar Sascausa dell’ordine di ripristino – determinerà, come riconosciuto nella difesa del Comune di Como nella memoria depositata il 1° giugno 2023, uno slittamento nell’immissione in possesso dell’area stessa da parte della ditta esecutrice, per i tempi delle necessarie operazioni di scorrimento della graduatoria di gara e di conseguente verifica dei requisiti, di modo che le attività di cantiere non potranno essere avviate realisticamente prima del prossimo autunno. Ritenuto, pertanto, che allo stato prevale l’interesse di parte ricorrente ad evitare pregiudizio irreversibile che potrebbe derivare dall’esecuzione dell’ordine – con demolizione delle opere – nella prefissata data del 12 giugno […] Per questi motivi il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia (sezione prima) accoglie l’istanza cautelare e per effetto sospende il provvedimento.

L’udienza per entrare nel merito sarà poi fissata ma si legge nel provvedimento: “Ritenuto che l’interesse della parte pubblica sia allo stesso tempo contemperabile con la fissazione della discussione del merito prima del prossimo autunno, ovvero prima del periodo previsto per l’avvio delle attività di cantiere“.

 

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2 Commenti

  1. Ma dai è ovvio, come si fa con un lago che è ancora in cantiere, di fronte al Monti sembra che ci sia la guerra, chi se ne importa, quando sarà realmente finito sarà un’altra discorso, può rimodernarlo però, non abbatterlo..Non vedo perché farlo..e allora il Molo? Anche quello è inguardabile, però un’altranno non adesso..anche perché quelle sedie di ferro sono inguardabili e scomode, le tovaglie col ferma tovaglia in ferro e la scritta in giallo sul verde..è tutto un pugno in un occhio secco..eh sì

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