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GIORNATA DELLA MEMORIA Salvatore Corrias, giusto fra le Nazioni. Eroe nobile di Moltrasio

Al cimitero di Moltrasio è possibile imbattersi nella tomba di un eroe arrivato da lontano, le cui gesta sono narrate dal Maggiore Gerardo Severino, direttore del Museo storico della Guardia di Finanza, nel libro “Un anno sul monte Bisbino”.

Salvatore Corrias era un finanziere, originario della provincia di Cagliari, che nel 1943 venne smistato alla Brigata volante di Uggiate, dipendente dalla Compagnia di Olgiate Comasco.

“Poco dopo il suo arrivo – continua il Maggiore – decise di schierarsi con la Resistenza aderendo alla brigata partigiana Giustizia e Libertà Emanuele Artom che operava nel comasco, soprattutto sul monte Bisbino”.

La brigata prese questo nome quando seppe della morte del giovane ebreo Emanuele Artom, vittima dell’Olocausto. Nel 1944 Corrias venne assegnato alla Compagnia di Cernobbio.
“Conosceva bene quei luoghi e quella Compagnia – commenta Severino – che aveva già raggiunto a inizio carriera, dopo il corso di formazione”.

Pochi giorni dopo il suo arrivo a Cernobbio, Corrias raggiunse la Brigata di Bugone della Gdf e lì aiutò migliaia di ebrei e oppositori del regime a fuggire in Svizzera. “Valeria Ancona, di origine ebraica, testimoniò l’eroismo di Corrias – prosegue – raccontando di come ubriacò i soldati tedeschi che controllavano il varco per permettere a lei e agli altri clandestini di fuggire oltreconfine”.
Ma alcune segnalazioni alle autorità repubblichine portarono a esiti terribili.

PER APPROFONDIRE:
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“Il 28 gennaio del ’45 – racconta Severino – fu catturato dai fascisti della Banda Tucci dopo aver favorito la fuga di un prigioniero inglese. Lo perquisirono trovando documenti legati alla brigata partigiana Artom. Non si fece corrompere e morì fucilato lo stesso giorno, nel cortile della caserma della finanza”.

Il corpo rimase in quel luogo, sepolto dalla neve e recuperato al disgelo nel maggio del 1945 dai partigiani della Artom, che lo seppellirono a Moltrasio. Alla sua memoria sono state conferite, nel 1952 e nel 1956, due Croci al Merito di Guerra e nel 2006 la Medaglia d’Oro al Merito Civile. Sempre nel 2006, grazie alla testimonianza di Valeria Ancona e di numerosi documenti, la Commissione dell’Istituto Yad Vashem ha concesso alla memoria del finanziere Salvatore Corrias la Medaglia di Giusto tra le Nazioni.

“Un eroe dallo sguardo nobile – conclude Severino – che rischiò la vita per i deboli. Una vita che amava, come la fidanzata Margherita che non smise mai di parlare di lui. Come il faggio secolare dove riposava, leggendo e scrivendo alla madre lontana, sotto il quale fu ucciso”.

L’articolo che avete appena letto è stato pubblicato su ComoZero settimanale, in distribuzione ogni venerdì e sabato in tutta la città: qui la mappa dei totem.

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