Mentre i commercianti italiani si preparano al Black Friday puntando soprattutto su turisti americani e asiatici, a pochi chilometri dal confine passa ogni giorno un’opportunità concreta: 63.000 veicoli attraversano quotidianamente il confine tra Svizzera e Italia (dati Oasi, 2025) e i loro passeggeri spendono più del doppio rispetto al consumatore italiano medio.
La provincia di Como si conferma il territorio chiave di questo fenomeno. Con il valico di Chiasso a pochi minuti dal centro città, i negozi del comparto moda registrano picchi di affluenza svizzera che, secondo le stime di STAMP – la piattaforma tecnologica che offre soluzioni tecnologiche Tax-Free per il commercio globale – possono raggiungere il 40% del fatturato totale nei weekend di alta stagione.
Una dinamica che risulta ancora più evidente nel periodo del Black Friday. I dati registrati da STAMP nei negozi italiani che utilizzano i suoi servizi parlano chiaro:
– nel 2024 gli acquirenti svizzeri nei negozi del Nord Italia hanno speso in media 529 euro a transazione, più del doppio rispetto alla spesa media degli italiani durante lo stesso periodo, stimata tra 230 e 250 euro (fonte Ansa)
– le transazioni effettuate da clienti svizzeri nel 2024 sono aumentate del 264% rispetto a un weekend normale, con un valore totale degli acquisti cresciuto di oltre il 400%. Per il 2025, STAMP prevede un nuovo record: oltre il 280% di transazioni svizzere rispetto a un weekend standard.
“Il cliente svizzero non pianifica un viaggio: attraversa il confine per fare colazione e torna a casa con tre borse di shopping. È il mercato di prossimità più redditizio d’Italia, ma quasi nessuno lo presidia in modo strutturato – spiega Francesco Crema, Head of Growth di STAMP – La preparazione strategica e digitale dei punti vendita resta ancora limitata, con margini di crescita significativi per chi saprà strutturare un’offerta dedicata ai clienti transfrontalieri. I negozi che vogliono massimizzare questa opportunità dovrebbero formare lo staff sui requisiti tax free, garantire chiarezza sui vantaggi fiscali per non residenti, e considerare l’accettazione di pagamenti in franchi svizzeri”.
L’analisi dei dati STAMP rivela che le categorie preferite dagli svizzeri sono abbigliamento premium e accessori (45% delle transazioni), calzature di marca italiana (28%), pelletteria e borse (18%). Il vantaggio competitivo dell’Italia? Prezzi inferiori del 20-35% rispetto alla Svizzera sugli stessi articoli, anche senza considerare i benefici fiscali del tax free.
La nuova soglia doganale cambia le regole del gioco
Dal 2025, la Svizzera ha ridotto da 300€ a 150€ la soglia di spesa esente da dichiarazione doganale. Un cambiamento che molti commercianti temevano avrebbe frenato gli acquisti, ma che invece sta producendo un effetto inatteso: più transazioni, distribuite su più negozi.
“I nostri dati mostrano un aumento delle operazioni sotto i 150€ del 34% rispetto al 2024. Il cliente svizzero non spende meno, semplicemente fraziona: un negozio per le scarpe, uno per la giacca, uno per gli accessori. Per le vie commerciali di Como, questo significa maggiore distribuzione del valore su più attività” conclude Francesco Crema.