“Una grande beffa per i pendolari Trenord, a partire da quelli della provincia di Como”. Il consigliere regionale del PD, Angelo Orsenigo, va all’attacco di Regione Lombardia sulle modifiche degli indennizzi ai viaggiatori per i ritardi di Trenord.
Come noto, i rimborsi Trenord per i ritardi cambiano meccanismo di erogazione a partire dall’1 aprile. Se prima il rimborso Trenord per ritardo era automatico, con la nuova procedura sarà il viaggiatore a dover presentare l’istanza di volta in volta. Le nuove regole sono state approvate con delibera della giunta regionale su proposta dell’assessore ai Trasporti, Franco Lucente.
Con la vecchia procedura il rimborso ammontava al 30% del costo del biglietto, quota che l’azienda ha scelto di applicare in misura più alta rispetto a quel 10% previsto dall’Art (Autorità di regolazione dei trasporti). Una volta stabilita la quota di disagi subita da ciascuna linea ferroviaria, il bonus veniva applicato in automatico a distanza di 3 mesi al momento dell’acquisto del nuovo abbonamento. In sintesi, se la tratta a marzo non aveva rispettato gli standard di servizio, l’abbonamento di luglio veniva scontato a tutti i pendolari indipendentemente dal fatto che nel mese di marzo avessero viaggiato e subito il disagio. A partire dall’1 aprile 2024 per ottenere l’indennizzo del 30% in casi di ritardo del treno bisognerà presentare istanza a Trenord.
. Ma come si diceva, secondo il consigliere regionale del PD Angelo Orsenigo vede una grande beffa dietro questa novità.
<span;>”Facciamo chiarezza sul nuovo indennizzo introdotto da Regione Lombardia per le linee ferroviarie inaffidabili – dice Orsenigo – Rispetto al vecchio bonus tagliato dalla giunta, l’indennizzo sarà statisticamente più difficile da ottenere. Non sarà automatico. Andrà richiesto dal singolo utente e sarà in forma di voucher o contanti. Lucente e Fontana la spieghino nei dettagli. Altrimenti è fumo negli occhi dei pendolari lombardi”.
E ancora: “Il vecchio bonus veniva infatti calcolato sulla somma dei ritardi superiori ai 5 minuti e dei minuti delle corse soppresse. Così venivano conteggiati tutti i ritardi – da quelli minimi ai più drammatici. Ora, invece, verranno conteggiati solo i ritardi al di sopra dei 15 minuti. Prendiamo degli esempi pratici per la provincia di Como. A settembre 2023 le linee comasche inaffidabili e in bonus erano quattro: la Chiasso-Como-Monza-Milano, la Lecco-Molteno-Como, la Como-Saronno-Milano e la Mariano/Camnago-Seveso-Milano. Con il nuovo sistema, i pendolari di queste linee non avrebbero, a oggi, diritto ad alcun indennizzo. Altro mese, altro esempio: a novembre 2023 le linee soggette a bonus erano cinque (la Chiasso-Como-Monza-Milano, la Lecco-Molteno-Como, Lecco-Molteno-Como-Milano, la Como-Saronno-Milano, la Mariano/Camnago-Seveso-Milano). Con il nuovo regime solo chi viaggia sulla Lecco-Molteno-Como e sulla Mariano/Camnago-Seveso-Milano avrebbe avuto titolo all’indennizzo. Applicando il sistema a tutta la Lombardia scopriamo che a fronte di 179 linee a bonus, solo 73 avrebbero meritato l’indennizzo nel 2023”.
“Ecco il regalo di Fontana e Lucente ai pendolari: il danno, la beffa e addirittura il pacco. Il servizio non migliora. Hanno semplicemente cambiato a loro favore i criteri di valutazione. Hanno tolto il bonus automatico che rappresentava in pieno il disastro Trenord e l’hanno sostituito con una misura più difficile da ottenere. Regione Lombardia torni subito al sistema del bonus” conclude il consigliere lariano.
Un commento
Grazie alla vs. testata per il servizio di comunicazione delle informazioni corrette ai cittadini. Molte altre testate hanno dato questa notizia come fosse una novità positiva per i pendolari di Trenord, già vessati dai quotidiani, puntualissimi ed immancabili ritardi e disservizi, ora anche beffati dal doversi sobbarcare l’onere di chiedere l’indennizzo. Una vergogna che si somma a quelle che già normalmente si possono ammirare quotidianamente sulle tratte dei pendolari.