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I semafori da incubo sull’autostrada ticinese: la foto del leghista Quadri che ‘scagiona’ i frontalieri

Va dato atto che la battaglia contro i semafori (teoricamente) anti-traffico sull’autostrada ticinese A2, davanti alle gallerie del San Salvatore e della Collina d’Oro (che secondo moltissimi, in realtà, sono unicamente fonte di maggiori ingorghi) è probabilmente l’unico punto di contatto tra il grande nemico dei frontalieri, cioè l’esponente della Lega dei Ticinesi Lorenzo Quadri, e appunto gli italiani che ogni giorno vanno a lavorare oltreconfine. Tanto che sempre Quadri, con un’interpellanza al Consiglio federale, tentò qualche mese fa persino di arrivare a uno spegnimento dei semafori ‘dosatori’, ma senza successo: “I semafori restano”, la lapidaria risposta del governo.

Ora, però, nel portare comunque avanti la sua battaglia, Quadri ha diffuso una foto che non solo punta ulteriormente il dito sul sistema di gestione del traffico, ma sembra anche scagionare quegli stessi frontalieri italiani da più d’uno indicati come una delle principali cause degli intasamenti sull’autostrada che collega Lugano con Como e Varese. L’immagine la vedete: si tratta di uno scatto notturno, con una coda lunghissima di auto davanti a uno dei semafori. Ma, per l’appunto, in un orario – tenendo conto che d’estate il buio arriva ben dopo i classici orari lavorativi – in cui la presenza di frontalieri è sicuramente molto, ma molto più bassa che nelle classiche fasce di punta.

Tra l’altro, è lo stesso leghista ticinese a dare un’indicazione ancora più precisa sull’immagine pubblicata venerdì 6 settembre: “Anche dopo le 9 di sera, orario in cui è stata scattata la foto, i semafori USTRA (Ufficio strade, ndr) sull’A2 provocano il caos viario. #spegnere”. Insomma, sembra proprio che a rendere nefasto l’impatto dei semafori sull’autostrada sia molto più il meccanismo che non i tanto detestati frontalieri.

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