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Il 28 aprile i raduni neofascisti e neonazisti sul Lago di Como, il caso in Parlamento: “Piantedosi condanni”

Finisce in Parlamento, tramite un’interrogazione del Movimento Cinque Stelle indirizzata al ministro dell’Interno Piantedosi, il caso dei raduno neofascisti per commemorare la fucilazione di Benito Mussolini a Giulino di Mezzegra e quella dei gerarchi a Dongo. Il ritrovo è organizzato per domenica 28 aprile e quest’anno per la prima volta è annunciata anche la presenza del gruppo espressamente neonazista della Comunità militante dei Dodici raggi della provincia di Varese.

L’Anpi e tante altre associazioni locali e nazionali hanno annunciato un presidio di protesta a Dongo, dalle ore 9 in piazza Paracchini, con la partecipazione della vicepresidente nazionale Albertina Soliani. Poi alle ore 15, al Centro Polifunzionale di Dongo in via Scalini si terrà il convegno sulla figura di Giacomo Matteotti, con la partecipazione di Federico Fornaro, autore del libro “Giacomo Matteotti, l’ Italia migliore”, Anna Steiner, bisnipote di Matteotti e Tommaso Fasola, del comitato comasco Commemorazione di Giacomo Matteotti (per recarsi alla manifestazione del mattino è stato organizzato un pullman, che partirà dal cimitero di Rebbio alle ore 7.00.  Il rientro a Rebbio è previsto al termine della manifestazione; prenotazioni al 348-883087; per chi desidera fermarsi, è possibile pranzare al ristorante Albano con prenotazione ai numeri 335.6253012 o 338 1238148).

Tornando alle reazioni ai raduni neofascisti, i parlamentari Bruno Marton e Barbara Floridia hanno depositato un’interrogazione indirizzata al Ministro dell’Interno Piantedosi “per evitare il rischio che si verifichino incidenti ma anche per sensibilizzare le istituzioni sulle pericolose derive della manifestazione”. Il senatore Bruno Marton ha poi aggiunto: “Serve una chiara condanna verso il fascismo e chiarezza su quali siano le azioni che il Ministro degli Interni intenda mettere in campo per affrontare tale deriva. È inaccettabile un ritorno all’epoca più buia della nostra storia. La Repubblica Italiana così come la nostra Costituzione è per definizione Antifascista, sorte entrambe dal sacrificio di molti. Non possiamo macchiare il loro ricordo con manifestazioni di assurdi nostalgici”.

Sul tema interviene anche Raffaele Erba, coordinatore provinciale del MoVimento 5 Stelle Como: “L’Anpi, i sindacati e tante altre associazioni hanno programmato una contromanifestazione legittima a Dongo e Giulino di Mezzegra. Anche noi come Movimento 5 Stelle saremo presenti con una nostra delegazione. Non possiamo rimanere in silenzio davanti a queste provocazioni”.

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3 Commenti

  1. Vedo che i grandi commentatori che si indignano a fiume per la Street Parade e lasciano facili ironie ai piedi di un articolo su un ladro algerino (in quanto algerino) non sono colpiti da questa notizia… eppure i figuri che saranno tra qualche giorno a Dongo e a Giulino di Mezzegra sono assai più pericolosi e inquietanti.

  2. Antonio Scurati, il testo integrale del monologo sul 25 aprile. La replica di Meloni
    POLITICA
    21 apr 2024 – 11:42
    ©Ansa
    Il discorso è stato al centro della polemica politica e televisiva della Festa della Liberazione. Il testo è stato condiviso anche dalla premier Meloni sul suo profilo Facebook, “perché chi è sempre stato ostracizzato e censurato dal servizio pubblico non chiederà mai la censura di nessuno”

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    “Lo attesero sotto casa in cinque, tutti squadristi venuti da Milano, professionisti della violenza assoldati dai più stretti collaboratori di Benito Mussolini. L’onorevole Matteotti, il segretario del Partito Socialista Unitario, l’ultimo che in Parlamento ancora si opponeva a viso aperto alla dittatura fascista, fu sequestrato in pieno centro di Roma, in pieno giorno, alla luce del sole. Si batté fino all’ultimo, come aveva lottato per tutta la vita. Lo pugnalarono a morte, poi ne scempiarono il cadavere. Lo piegarono su se stesso per poterlo ficcare dentro una fossa scavata malamente con una lima da fabbro. Mussolini fu immediatamente informato. Oltre che del delitto, si macchiò dell’infamia di giurare alla vedova che avrebbe fatto tutto il possibile per riportarle il marito. Mentre giurava, il Duce del fascismo teneva i documenti insanguinati della vittima nel cassetto della sua scrivania. In questa nostra falsa primavera, però, non si commemora soltanto l’omicidio politico di Matteotti; si commemorano anche le stragi nazifasciste perpetrate dalle SS tedesche, con la complicità e la collaborazione dei fascisti italiani, nel 1944”.

    Ed eccole, dunque, queste stragi, le più efferate: “Fosse Ardeatine, Sant’Anna di Stazzema, Marzabotto. Sono soltanto alcuni dei luoghi nei quali i demoniaci alleati di Mussolini massacrarono a sangue freddo migliaia di inermi civili italiani. Tra di essi centinaia di bambini e perfino di infanti. Molti furono addirittura arsi vivi, alcuni decapitati. Queste due concomitanti ricorrenze luttuose – primavera del ’24, primavera del ’44 – proclamano che il fascismo è stato lungo tutta la sua esistenza storica – non soltanto alla fine o occasionalmente – un irredimibile fenomeno di sistematica violenza politica omicida e stragista. Lo riconosceranno, una buona volta, gli eredi di quella storia?”
    Antonio Scurati

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