Il libro dei sogni, leggi programma elettorale, a firma Landriscina e a data 2017 sul fronte viabilistico e urbanistico, lo abbiamo raccontato con dovizia nell’ultimo numero di ComoZero Settimanale, è rimasto sostanzialmente lettera morta.
A pagina 19 del documentone pre-voto si legge “Muoversi meglio a Como: per una città facile e scorrevole”, già. La lista lastricata di buone intenzioni si snoda tra “qualità della vita e riduzione del traffico”, “strategie di lungo periodo”, “collegamenti rapidi”, “car sharing”, etc. E’ sempre un buon esercizio dare una spolverata alla memoria, dopo le promesse spesso nulla rimane. E così anche stavolta.
Bisogna però essere onesti e dare a Cesare, poiché un punto del programma, in effetti, è in corso d’opera con risultati arrivati o in arrivo.
Leggiamo ancora: “Ricognizione del fabbisogno di sosta di residenti e city users per predisporre offerta adeguata di aree di parcheggio, anche con la collaborazione pubblico/privato e valutando l’opportunità e la convenienza di parcheggi interrati”.
La partita è Urbanistica ed è in mano a Marco Butti che, toh il caso, ne parla molto volentieri.
“Il lavoro pubblico privato ha portato e sta portando risultati – spiega – la chiave è, ed è sempre stata, la trattativa. Ne abbiamo condotte diverse e sono andate molto bene”.
Partiamo dal parcheggio Gallio: “Ci siamo, stiamo attendendo il deposito del progetto definitivo, quindi partirà il cantiere per realizzare 250 posti auto nell’area retrostante il collegio, quella che si inserisce tra la palestra e l’ex Hotel Continental”. A due passi poi il previsto cantiere per l’albergo all’ex scalo merci: “Dove arriveranno 400 posti auto e 29 posti per bus turistici”. L’elenco dell’assessore si snoda poi per via Sirtori dove l’accordo con la futura Rsa (nella parte venduta del Cardinal Ferrari) ne porterà 29 a piano rialzato, via Giussani, dove l’intesa con Coop ha fatto aprire a inizio anno uno spazio per 50 auto e infine Iperal a Monte Olimpino, altri 50.
Quasi 900 posti totali e in tutti i casi a tariffa convenzionata. Esulta l’assessore? No, risponde con molta umiltà: “Abbiamo fatto il nostro lavoro”. Certo, resta il disastro di due domeniche fa. La somma San Valentino, zona gialla (con possibilità di pranzo e non di cena) e un clima assai primaverile ha portato il caos in città: “A Como come in tutte le altre città – dice Butti – c’era traffico pure alla Colma di Sormano. C’è voglia di libertà in questo momento di pandemia”. Ma i parcheggi arrivati o in arrivo risolveranno i problemi viabilistici? “Sicuramente aiuteranno anche in vista di un ritorno alla normalità e al turismo post covid”.
Non è forse il caso di pensare davvero a una regolamentazione dell’ingresso in città in occasione dei grandi flussi? “E’ una partita del mio collega alla viabilità”.
Ultima cosa, di parcheggi interrati programma alla mano nemmeno l’ombra. “L’unico che potrà nascere un domani è quello sotto lo stadio, in previsione della riqualificazione della struttura e del quartiere razionalista”, chiude Butti.
6 Commenti
Incredibile che non si riesca a mettere a posto un muretto davanti all’aereoclub, con i resti che giacciono sull’aiuola da mesi ormai e si pensi a trovare parcheggi per visitatori che troveranno una città in balia degli eventi…
Se c’è un modo per incentivare il traffico è costruire parcheggi. Più ce ne sono e più auto li raggiungono. Da anni ci sono studi che ne dimostrano la correlazione. E se c’è una cosa che a Como non bisogna fare è incentivare il traffico: la conformazione della convalle non aiuta e infatti la concentrazione di PM 2,5 è elevatissima. Forse l’unica è rompere il paradigma che Como debba essere per forza attraversata da migliaia di auto, frequentata da automobilisti incazzati in perenne ricerca di un modo rapido per entrare e uscire dalla città, frequentata da gente che non sa mai dove parcheggiare il fardello dell’auto che si porta appresso. Forse, ma si sogna a occhi aperti, potremmo anche immaginare una città senza auto percorsa da tanti e comodi mezzi pubblici elettrici, auto e furgoni elettrici, possibilmente in car sharing, biciclette e tanta gente a piedi. Se avessimo il coraggio di rompere il paradigma e di immaginare una città diversa, l’ultima delle soluzioni prospettabili sarebbero i parcheggi.
Gran sognatore..
Si possono creare anche 100.000 nuovi posteggi ma se poi ci sono cantieri ovunque che strozzano i flussi resteremo paralizzati dal traffico in eterno.
Sarebbe utile controllare se i cantieri che strozzano il traffico sono a norma di legge o invadono illegalmente la carreggiata.
Ovviamente poiché la cosa è semplice mai verrà fatta.
…fiumi di parole.i posteggi ci sono, sono le strade per arrivarci che mancano: pertanto inutile attirare suto in centro….
I benefici effetti del prolungato lockdown…..Idee mai viste e visione di città…..