Le nomine dei nuovi vertici dell’Agenzia del trasporto pubblico locale di Como, Lecco e Varese, stabilite lo scorso venerdì, stanno scatenando un diluvio di proteste. I primi ad andare contro le modalità usate per il rinnovo delle cariche erano stati, poche ore dopo la decisione, gli esponenti del Comune e della Provincia di Varese (l’antefatto) . Adesso tocca a Lecco che attacca senza mezzi termini.
“Quanto accaduto con le nomine del consiglio di Amministrazione dell’Agenzia per il trasporto di Lecco, Como e Varese, rappresenta un esempio da manuale per i cultori del genere La cattiva politica e dove trovarla. Siamo di fronte a una forzatura senza precedenti a una settimana dalle elezioni provinciali di Varese che potrebbero sancire, come molti ritengono, il passaggio della presidenza della Provincia dal centrodestra guidato da Emanuele Antonelli al centrosinistra di Marco Magrini”. Questo l’attacco, che porta la firma in primis del sindaco di Lecco, Mauro Gattinoni. Inoltre a siglare il documento anche Alessio Dossi, Ambientalmente Lecco; Alberto Anghileri, Con la Sinistra cambia Lecco; Giacomo Galli, Fattore Lecco; Alfredo Marelli, Partito Democratico Città di Lecco; Antonio Rusconi, consigliere provinciale, capogruppo “Civici per la Provincia”; Paolo Negri, consigliere provinciale, capogruppo “La Provincia territorio bene comune”; Paola Frigerio, consigliere provinciale; Paolo Lanfranchi, consigliere provinciale; Chiara Narciso, consigliere provinciale; Felice Rocca, consigliere provinciale.
Ecco la motivazione della rabbia: “Dopo un avviso pubblicato per soli tre giorni, in palese violazione del vigente regolamento della Provincia di Varese sulle nomine che prevede un tempo minimo di almeno dieci giorni (sebbene l’Agenzia avesse invitato tutti i soci da quasi un mese della convocazione dell’Assemblea), il Presidente Antonelli e una parte dell’Assemblea del TPL hanno nominato come nuovo presidente dell’Agenzia l’ex sindaco di Cislago Gianluigi Cartabbia, già sfiduciato dalla sua maggioranza. Pensiamo che un presidente in scadenza di mandato come lo è Antonelli avrebbe dovuto astenersi dal procedere a una nomina così delicata per tutta la provincia e per le tre province coinvolte. In più effettuando un blitz con un avviso pubblicato per soli tre giorni. L’agenzia del TPL è un Ente che è sempre stato gestito in modo collegiale da tutte le sensibilità politiche e civiche in quanto interessa centinaia di migliaia di persone residenti, Comuni e amministratori. Purtroppo, questa volta, a nulla sono valse le richieste di rinviare di alcuni giorni l’Assemblea, e il cartello delle amministrazioni provinciali di centrodestra ha voluto imporre in extremis un proprio candidato, in una lista di consiglieri blindata. Tale scelta non poteva ovviamente essere accolta da nessuno dei tre capoluoghi dell’Agenzia (Como, Lecco e Varese) e ha dimostrato, così, la totale distanza dalle istituzioni e dal dialogo. Un approccio distante anni luce dal nostro modo d’intendere la politica”.
Da qui la durissima conclusione. “Che sia una forzatura dalle gravi conseguenze politiche e istituzionali è sotto gli occhi di tutti: basti pensare che la nomina dell’organo di revisione sia stata rinviata a dopo le elezioni provinciali di Varese. Per quanto riguarda il Lecchese ecco, addirittura, un risvolto gattopardesco di gestione del potere fine a sé stesso: la Provincia ha, infatti, riconfermato per il prossimo mandato i nomi di Franco De Poi, già segnalato dalla Provincia, e di Marisa Fondra, già segnalata dal Comune. Insomma, “È necessario che tutto cambi perché nulla cambi…ma forse non è proprio questo che chiedono i cittadini in merito a un miglior Trasporto Pubblico Locale”.