RADIO COMOZERO

Ascolta la radio
con un click!

Attualità

Il mondo si è incontrato a Cernobbio: il bilancio finale del Forum Internazionale nel ricordo del fondatore morto sabato

Si è chiusa la 51ª edizione del Forum The European House Ambrosetti, che dal 1975 trasforma Villa d’Este di Cernobbio in un osservatorio privilegiato sullo scenario globale. Tre giornate intense, tra il 5 e il 7 settembre, hanno visto alternarsi interventi e dibattiti con protagonisti di primo piano: da Monica Maggioni a Valerio De Molli, da Jacob Helberg a Paolo Gentiloni, insieme a voci del giornalismo come Ferruccio de Bortoli, Federico Fubini e Luciano Fontana, figure politiche come Antonio Tajani, Enrico Letta, Mario Monti, Carlo Calenda, Giuseppe Conte, Matteo Renzi, Elly Schlein, Angelo Bonelli, Matteo Salvini, Anna Maria Bernini, Marina Calderone e Paolo Zangrillo. Non sono mancati i messaggi istituzionali, con i videointerventi del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del Presidente ucraino Volodymyr Zelensky.  (Qui i racconti)

I protagonisti

L’evento ha confermato la sua forte vocazione internazionale con una notevole partecipazione di figure di spicco, infatti, sono stati rappresentati 13 governi, tra cui Albania, Arabia Saudita, Francia, Germania, Italia, Portogallo, Qatar, Siria, Spagna, Stati Uniti, Turchia e Ucraina. Inoltre, erano presenti 11 ministri del governo italiano e il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato un videomessaggio. Cinque commissari europei hanno partecipato, insieme all’EU Rapporteur sul Futuro del Mercato Unico. Hanno preso parte anche esponenti del Senato, del Congresso e del governo americano, confermando per il 20° anno consecutivo il Forum come un punto di riferimento per la comprensione dell’Europa.

Hanno preso parte al Forum 85 relatori, di cui oltre il 70% proveniente dall’estero. Rappresentanti dell’Onu e della Nato, insieme al capo della missione palestinese nel Regno Unito, hanno arricchito il dibattito. Erano presenti anche 5 leader di tutti i partiti di opposizione italiani. I partecipanti sono stati oltre 200, nel rispetto delle capienze della sala. Durante l’evento sono stati presentati 21 lavori di ricerca. È stato anche organizzato un programma formativo per 130 “Leader del Futuro” sotto i 32 anni. Nove paesi erano rappresentati nell’ambito di questo programma. C’è stata anche la sesta edizione della Peres Heritage Initiative per i giovani innovatori.

Come da tradizione, i lavori si sono svolti a porte chiuse secondo la Chatham House Rule, ma i sondaggi elettronici hanno fornito un’interessante fotografia dello stato d’animo dei partecipanti.

Il mondo e gli Stati Uniti

L’attenzione internazionale si è concentrata sul ruolo degli Stati Uniti e sulla presidenza Trump. Alla domanda su come giudicare le azioni di politica estera della sua amministrazione, le opinioni si sono rivelate polarizzate: oltre il 20% ha espresso un giudizio molto negativo, il 23% negativo, mentre solo un 10% ha dato valutazioni molto positive. Un segnale di incertezza che riflette la complessità delle relazioni transatlantiche.

L’Europa tra speranze e fragilità

Per quanto riguarda l’Unione Europea, il televoto ha mostrato un consenso moderato ma non entusiasta: la maggioranza ha collocato l’azione di Bruxelles in campo economico e industriale su valori intermedi, con solo il 2,4% di giudizi pienamente positivi. Quanto al futuro dell’Unione, metà dei presenti ritiene che sarà “più forte” nei prossimi anni, contro un 16% che la vede più debole e un quarto che prevede una sostanziale stabilità.

Italia, tra governo e opposizioni

Nella giornata dedicata al nostro Paese, i riflettori si sono accesi sul governo Meloni. A metà mandato, il giudizio complessivo è stato sfaccettato: oltre un terzo dei votanti (35,7%) ha valutato positivamente l’operato dell’esecutivo, ma non sono mancate voci critiche, con una quota significativa che lo ha giudicato insufficiente. Ancora più severo il giudizio sulle opposizioni: il 28,8% le ha valutate molto negativamente e solo il 3,4% ha espresso un voto di piena approvazione.

Le iniziative e i temi emersi

Accanto ai dibattiti, il Forum ha ospitato 21 lavori di ricerca su temi cruciali: dal futuro del mercato unico europeo alla transizione energetica, dal Piano Mattei per l’Africa al monitoraggio del Pnrr, fino all’Osservatorio sull’empowerment femminile e alle sfide dei Neet. Spazio anche ai giovani con la Peres Heritage Initiative, che ha premiato tre innovatori under 35, e con il programma per 130 “Leader del Futuro”.

Difesa e Sicurezza Europea

Per quanto riguarda la coerenza dell’Unione Europea come attore di politica estera, su una scala da 1 (molto negativamente) a 9 (molto positivamente), la maggior parte dei partecipanti ha espresso una valutazione di mediocrità. La percentuale più alta ha indicato un voto di 5 (18,2%). Le valutazioni inferiori al 5 hanno totalizzato il 52,8%. Solo il 3,6% ha dato il massimo dei voti (9).

In merito alla mancata adozione di una politica di difesa comune in tempi brevi, la maggioranza schiacciante degli intervistati (72,9%) ha individuato il principale ostacolo nei “vincoli dei Paesi Membri”. Altri ostacoli citati sono stati la “scarsa approvazione sociale” (13,6%) e “l’influenza americana” (5,1%). Solo una minoranza ha considerato gli ostacoli normativi e burocratici (6,8%). La “resistenza dell’industria” ha ottenuto lo 0% delle risposte.

Innovazione e Sovranità Digitale

La maggior parte dei partecipanti è scettica sulla capacità dell’Europa di competere con USA e Cina nel campo dell’innovazione. Le risposte si sono concentrate su “No” (33,3%) e “Solo in settori di nicchia” (53,7%), per un totale di 87% di risposte negative o parzialmente negative. Solo il 13% ritiene che l’Europa sia in grado di competere.

Il principale ostacolo all’adozione di nuove tecnologie digitali in Europa è stato identificato nell’ “Accesso ai capitali” (37,3%). Le “Regolamentazioni” sono state indicate dal 31,4% degli intervistati. Altri ostacoli minori sono stati “le Competenze” (23,5%) e “l’Accettazione sociale” (7,8%).

Bilancio finale e un ricordo

Cernobbio si conferma dunque un luogo unico per comprendere lo stato dell’economia, della politica e della società a livello globale, europeo e nazionale. Tra preoccupazioni e speranze, i risultati dei sondaggi testimoniano una fase di transizione complessa: un’Europa che cerca un rilancio, un’Italia in equilibrio tra consenso e critica, e un mondo ancora diviso sul ruolo degli Stati Uniti.

L’edizione 2025 è stata segnata anche da un momento di commozione: sabato è venuto a mancare Alfredo Ambrosetti, ideatore e anima del Forum. La sua visione, che cinquant’anni fa portò a immaginare Villa d’Este come crocevia del pensiero globale, resta oggi più viva che mai. Il suo nome continuerà a essere legato a un appuntamento che, anno dopo anno, prova a delineare le strategie del futuro.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
TAG ARTICOLO:

Potrebbe interessarti:

Videolab
Turismo