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Il nido di Albate chiude per 3 anni. Guarisco (Pd): “Non c’è progettualità”. Il sindaco: “Sono 3.4 milioni del Pnrr, abbia il coraggio di fermare il progetto”

L’asilo nido di Albate chiuderà per tre anni e i bambini dovranno trovare un’altra sistemazione. Partiranno infatti nella struttura una serie di lavori per ampliarla e riqualificarla. Interventi rientranti nell’ambito dei progetti del Pnrr (Piano nazionale di Ripresa e resilienza) che mirano appunto alla riqualificazione e alla messa in sicurezza degli istituti scolastici e in questo caso dell’asilo nido.

E così proprio nelle ore passate tutti i genitori si sono visti recapitare una lettera da parte del Comune di Como dove si spiegano i dettagli dell’operazione e si invitano le famiglie “a esercitare una scelta per il prossimo anno scolastico entro il 31 gennaio 2023″.

“Forse però ancora un volta il Comune agisce senza consultare prima i soggetti coinvolti – ha detto il consigliere comunale del Pd Grabriele Guarisco – Ma ci si limita a comunicare quanto si vuole fare. Si poteva infatti ragionare su diversi aspetti. Perché magari non ipotizzare un ampliamento della struttura di via Acquanera, giusto per fare un esempio. Ovviamente i fondi del Pnrr rappresentano una grande opportunità ma ciò che manca a mio avviso è una programmazione dietro decisioni così impattanti sulle famiglie. Penso anche alla volontà imminente di chiudere, per razionalizzare i costi, dei plessi scolastici  (tutti i dettagli). Sono tutte iniziative che forse andrebbero valutate in un contesto generale e non con singoli atti. Il problema non è che arrivino dei soldi, ma la gestione delle problematiche che la chiusura crea a tante famiglie” aggiunge Guarisco.

La lettera inviata ai genitori:

comunicazione alle famiglie già iscritte_signed_signed (1)

Perentoria, però, la risposta del sindaco Alessandro Rapinese: “Ci sono 3.4 milioni del Pnrr che finanziano quel progetto, e adesso cosa facciamo, li buttiamo via? Abbiamo l’opportunità di rifare una scuola da zero ad Albate, senza consumo di suolo, su 2mila metri quadri, per un edificio completamente arredato che sarà tra i più moderni della Lombardia, rispetto a una struttura che oggi ha il tetto marcio e tutto il resto che fa schifo, e lei ha il coraggio di lagnarsi? Si alzi, depositi una mozione per fermare questo progetto e poi la voti. Abbia il coraggio. E pensare che lei è albatese, mi sarei aspettato che arrivasse qui con lo champagne”.

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