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Il palazzo del Provveditorato, Villa Giovio a prezzi vari, la Ticosa e Villa Porro Lambertenghi: tesori (e no) in vendita

C’è un tesoro tutto comasco in vendita e in attesa del miglior offerente.

Da Cabiate a Como centro passando per Cassina Rizzardi, l’elenco di immobili e terreni è pubblicato su Investinitalyrealestate.com, il portale dedicato alla presentazione di offerte di investimento in immobili pubblici, di società partecipate pubbliche o partecipate pubblico-privato, destinate ad operatori italiani ed esteri.

Si tratta di un progetto realizzato nel quadro delle iniziative previste dal decreto “Sblocca Italia”, finalizzate a favorire le opportunità di investimento in Italia, e realizzato dall’ICE-Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, su input della Presidenza del Consiglio del Ministri e del Ministero dello Sviluppo Economico, in collaborazione con il Ministero dell’Economia e delle Finanze e Agenzia del Demanio.

Vediamo dunque le aree offerte.

Cabiate

Qui Il progetto promuove il rinnovamento di cinque aree abbandonate, per una superficie di circa 22mila metri quadrati, “con l’obbiettivo di incentivare l’insediamento di nuove imprese e di rinnovare l’originale rapporto casa – laboratorio della zona”.

Cassina Rizzardi

Nell’elenco figura ormai una vecchia conoscenza delle aree dismesse e dei tesori abbandonati nel Comasco: Villa Porro Lambertenghi, la dimora diroccata che prende il nome delle famiglie nobili che vi vissero dal XIV secolo fino al 1788.

Ne è consentita “la trasformazione in struttura turistico-ricettiva, con incremento di volumetria sul terreno limitrofo, nel rispetto dell’edificazione circostante con l’obiettivo primario della riqualificazione della zona”. In realtà, però, sebbene l’iter dia una procedura ancora “in aggiudicazione”, l’ultimo bando di gara (gestito dalla Provincia di Como) andò deserto nel luglio 2020.

Ex carcere di San Donnino a Como

Risulta invece “aggiudicato” il grande compendio all’interno della città murata. E in effetti, sebbene dal momento della vendita non si siano più avute notizie dettagliate, questo iter sembra essere definitivamente concluso positivamente. L’enorme compendio, infatti, . Al quarto tentativo è stato venduto all’asta e ad aggiudicarselo è stata la società Veryta Hub srl con sede in via Manzoni a Como (in uno studio di commercialisti) per un importo di un milione 777mila euro.

Villa Giovio

Risulta in vendita anche Villa Giovio, ex sede Inail, realizzata nel 1790 su progetto dell’architetto Simone Cantoni in stile neoclassico. L’immobile, circondato da uno splendido parco storico e localizzato in posizione collinare e panoramica, “ben si presta da essere adibito a struttura ricettiva e congressuale, o ad abitazione privata”.

Il prezzo fissato in partenza è di 4 milioni e 460mila euro. Curiosità: l’immobili è addirittura reperibile su alcuni siti di vendite immobiliari a un prezzo inferiore, 4.2 milioni di euro (qui un esempio).

Palazzo ex Porro – Sede del Provveditorato

Nell’elenco figura anche il Palazzo ex Porro, da cui si accede dal Passaggio Zuccoli o da via Volta, in pieno centro a Como. Si tratta di un compendio immobiliare costituito da due distinti edifici storici, di epoca ottocentesca, i cui locale sono in parte utilizzati come sede del Provveditorato agli Studi di Como.

Prospettive? Eccole: “In virtù della loro localizzazione e pregio, ben si prestano ad essere adibiti a struttura turistico-ricettiva o destinati ad abitazioni private”. Non è indicata la possibile cifra di vendita.

Area Ticosa

Ebbene sì, compare anche l’area Ticosa nell’elenco. Ma nella scheda, di fatto, viene replicato come possibile recupero il piano (sostanzialmente ormai accantonato) presentato dal Comune di Como un paio di anni fa.

Ovvero quello che prevedeva:

  • la costruzione di una nuova rete stradale al fine di migliorare l’accessibilità dell’area e del collegamento con gli spazi urbani circostanti;
  • la costruzione di un parcheggio con oltre 1.000 posti auto;
  • la creazione di aree verdi pubbliche e spazi di aggregazione integrati con attività commerciali;
  • la costruzione di un nuovo centro di gestione dell’amministrazione comunale al fine di incorporare in un’unica sede tutti i servizi e gli uffici (polizia locale, servizi sociali, archivi), un centro conferenze e altri servizi pubblici / privati;
  • la riqualificazione dell’edificio e dell’area denominata “Santarella”, creando un centro culturale con scopi didattici, museali ed espositivi.

Il progetto – è un’ulteriore annotazione – è “un “Programma di intervento integrato” (PII) di iniziativa comunale con la partecipazione di più soggetti e risorse finanziarie di operatori pubblici e privati”. Di fatto, però, come già accennato, al momento arenato anche per la mancata conclusione della bonifica della famigerata Cella 3.

Vecchia falegnameria a Limido Comasco

 

Infine, per quanto riguarda la provincia di Como, chiude l’elenco la Vecchia falegnameria di Limido Comasco, ovvero un’area di circa 8.000 m² di superficie fondiaria a immediato ridosso del centro storico del Comune e in prossimità della sede Municipale.

“L’ambito è scomponibile in due parti, quantitativamente equivalenti – si legge nella scheda – La vecchia falegnameria dismessa (di un’unica proprietà, di circa 4.000 m²), con accesso da Via Roma; gli immobili dismessi/sottoutilizzati, sempre di origine artigianale, che si affacciano su via Silvio Pellico – via IV Novembre (di differenti proprietà, di circa 4.000 m²).

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