Sta facendo molto discutere la bozza di nuovo regolamento per l’occupazione del suolo pubblico di Como, documento che contiene anche il divieto assoluto per l’esibizione degli artisti di strada in piazza Duomo, piazza Verdi, via Pretorio e via Magistri Cumacini. In pratica, l’intero quadrilatero attorno alla Cattedrale, oggi frequentatissimo da cantanti, musicisti e artisti di vario genere.
Inoltre, la bozza modificata del regolamento – che dovrà passare dal consiglio comunale anche per eventuali modifiche – contiene lo stop generale all’utilizzo dei sistemi di amplificazione.
L’assessore al Commercio, Marco Butti, a spiegato con questa intervista (“Un albo per i veri artisti di strada, no ai Rom senza strumenti. Piazza Duomo? C’è esasperazione”) motivazioni e finalità.
Oggi, invece ospitiamo l’intervento del presidente nazionale della Federazione Nazionale Artisti di Strada (Fnas), Giuseppe Boron, che contesta alla radice i provvedimenti in itinire a Palazzo Cernezzi.
Di seguito, l’intervento integrale.
Gentili signori,
sono Giuseppe Boron, il presidente della FNAS Federazione Nazionale delle Arti in Strada.Mi sembra, come spesso accade, che si affronti sempre la questione come un problema di ordine pubblico e mai, e sottolineo mai, come una questione culturale. Innanzitutto che cos’è l’arte di strada?
L’arte di strada è l’utilizzo artistico volontario di uno spazio pubblico da parte di un cittadino, sancito da ben 5 articoli della costituzione. Questa va praticata in forma etica e consona al luogo ove la si pratica.
In questi ultimi vent’anni abbiamo visto una crescita esponenziale del fenomeno, senza però che la sua etica e formazione sia entrata nelle scuole d’arte, di circo e nei conservatori, né che sia stato educato il pubblico a sostenerla e gli amministratori locali e nazionali a darle il giusto peso nella formazione culturale del paese.
Perciò la questione, così come viene posta dall’assessore, è completamente sbagliata, non è chi è più bravo che deve avere il diritto, ma chi ha un comportamento consono, e per avere un comportamento consono bisogna essere educati non diplomati. Chi è educato si comporterà sempre in maniera corretta, chi non lo è, potrà essere anche un virtuoso, ma appena girerai le spalle alzerà il volume, occuperà più spazio e via dicendo.
Sul nostro sito www.fnas.it trovate il codice etico dell’artista, il regolamento ideale e molto altro sul dibattito culturale che faticosamente in questi anni cerchiamo di portare avanti.
A vostra disposizione per qualsiasi chiarimento. Vi ringrazio per l’attenzione.
Giuseppe Boron
Presidente FNAS
Un commento
Credo che il presidente degli artisti abbia individuato il solo e unico problema degli artisti di strada: il rispetto dei decibel; per il resto gli artisti di strada sono una ricchezza di cui una città che vuol dirsi aperta non può fare a meno.
Ai vigili il rispetto che i maleducati portano insieme agli amplificatori che poco hanno a che fare con l’oggetto (almeno sopra certi volumi).