Riceviamo e pubblichiamo dal lettore: “Buongiorno, vorrei segnalare lo stato di degrado del tempietto di villa Olmo”. Le immagini sono chiarissime ma c’è da star tranquilli, i progetti di restauro sono già instradati come raccontavamo a metà gennaio. Sono infatti pronti gli studi di fattibilità (che serviranno poi per la redazione dei progetti definitivo ed esecutivo finalizzati all’appalto dei lavori) messi a punto dagli uffici comunali per il restauro della fontana monumentale, appunto del tempietto neoclassico (detto anche “dell’amore”) e delle statue del parco di Villa Olmo (totale degli interventi, 210mila euro). I futuri lavori rientrano in quelli che complessivamente hanno goduto di 8,8 milioni aggiuntivi dal Pnrr. Nel dettaglio:
Tempietto neoclassico
Il piccolo tempio di Villa Olmo è ubicato nel parco retrostante l’edificio, su una lieve altura al centro di una radura; lo stile neoclassico è riconoscibile grazie alle forme regolari e alla forte simmetria della struttura. Gli interventi di manutenzione conservativa, eseguiti nel 2018, hanno riguardato l’eliminazione, e in alcuni casi l’attenuazione, di “interferenze estetiche” date dalle tag e scritte vandaliche presenti, attraverso un intervento di pulitura che ha voluto privilegiare la conservazione della materia originale. Per il tempietto neoclassico si prevede la stesura di un progetto di intervento di restauro conservativo da estendere a tutta la struttura con interventi mirati alla completa conservazione del bene.
Fontana monumentale
Il corpo statuario versa in un precario stato di conservazione sia per gli aspetti architettonici che impiantistici. Presenta incrostazioni e fessurazioni che ne alterano le caratteristiche estetiche oltre a renderlo vulnerabile all’azione di degrado dovuta agli agenti atmosferici. I fenomeni di degrado più evidenti riguardanti il gruppo scultoreo sono imputabili non solo alla costante azione degli agenti atmosferici, ma anche all’acqua di scorrimento (al momento proveniente dall’unico zampillo funzionante) e al conseguente particolare microclima che si determina nella fontana.
La vasca perimetrale, nonostante ripetuti interventi di pulizia e restauro conservativo, presenta sul fondo e sul bordo fessurazioni e cavillature che ne compromettono la tenuta idraulica con conseguenti aggravi in termini di portate derivate dalla rete acquedotto e disperse nel sottosuolo per infiltrazione. In estrema sintesi gli interventi dovranno prevedere:
– Restauro all’apparato scultoreo
• operazioni di pulitura e rimozione attacchi biologici
• operazioni di consolidamento
• operazioni di stuccatura
• operazioni di protezione finale
– Restauro della vasca
• operazioni di pulitura e rimozione attacchi biologici
• operazioni di consolidamento
• operazioni di stuccatura e sigillature
• operazioni di protezione finale
Impianti idraulici
Lo schema impiantistico della fontana di Villa Olmo dovrà rispondere ad esigenze di semplicità di funzionamento per assicurare nel tempo affidabilità e minima manutenzione. Il progetto idraulico dovrà prevedere il ripristino e il corretto funzionamento dei giochi d’acqua e un incremento di portata rispetto a quella attualmente derivata dalla rete dell’acquedotto.
L’intervento riferito alla fontana monumentale deve inoltre contemplare la riproposizione dell’illuminazione della vasca e dei giochi d’acqua in notturna mediante la realizzazione di un nuovo impianto elettrico derivato dalla cabina di alimentazione del compendio ciottolato. Si prevede il ripristino dei ciottoli mancanti con nuovi di medesima tipologia e colorazione e dell’allettamento originale degli elementi distaccati e fuori posto. Preventivamente l’intera superficie sarà trattata con diserbanti e pulitura dei giunti instabili.
Statue del parterre: Dea Diana e Dea Flora
Nel giugno 2018 sono state eseguite delle azioni di sola pulitura, per eliminare i depositi superficiali coerenti e incoerenti che coprivano il modellato delle figure, che hanno consentito di esaminare e mettere in luce in modo più puntuale le necessità di un restauro completo del materiale e del modellato lapideo.
L’intervento di restauro conservativo, in coerente continuità con quanto già realizzato, dovrà risolvere quelle criticità riscontrate nella fase di pulitura e permetterne una più duratura conservazione.
L’intervento dovrà prevedere le seguenti principali lavorazioni:
– operazioni di pulitura e rimozione attacchi biologici
– operazioni di consolidamento della pietra
– operazioni di stuccatura di fessurazioni e micro-fessurazioni e lesioni
– operazioni di protezione finale
Per garantire il permanere del livello del bene restaurato, si dovrà prevedere la definizione puntuale degli interventi di conservazione programmata, a medio e lungo termine, dedicata soprattutto all’eliminazione dei prevedibili depositi superficiali, all’efficacia del protettivo e al controllo delle sigillature. L’intervento dovrà interessare, oltre le statue indicate, le altre statue del parterre.
Un commento
Anche io aahhh