La linea ferroviaria Como-Lecco, a differenza di molti degli utenti che quotidianamente la utilizzano, è in ferie. “Anche quest’anno fino al 2 gennaio i collegamenti sono sospesi e noi ci ritroviamo, costantemente in difficoltà”, spiega Giovanni Galimberti, portavoce del Comitato attivo da anni su questa tratta.
Conferma dello stop dal 25 dicembre al 2 gennaio è arrivata anche da Trenord. Un fatto che “per noi è molto problematico, da sempre. Oltre agli altri problemi con i quali ci dobbiamo scontrare ogni giorno dell’anno. Dai ritardi alle soppressioni. Basti dire che il 23 dicembre sono saltati 8 treni. Per non dimenticare il buco di 4 ore, dalle 8.16 fino a dopo mezzogiorno che da sempre segnaliamo in regime di orari normale”, ribadisce Galimberti. E così oggi chi volesse provare l’ebbrezza di andare a Lecco, può farlo, passando però da Monza e da li proseguendo per giungere a destinazione dopo circa un’ora e quaranta minuti. No proprio una tempistica da Lombardia. “Sinceramente da tempo segnaliamo i vari problemi ma poco viene fatto. Non vengono neanche più convocati i tavoli di quadrante in Regione dove si affrontano i vari problemi”, chiude Galimberti.
Sul fronte prettamente politico, lo scoro mese di maggio, è diventata realtà, per ora sulla carta, l’elettrificazione della tratta ferroviaria Como-Lecco. A pagina 110 del documento del Piano nazionale di ripresa e resilienza compare l’opera, nero su bianco. Da sempre attivi su questo fronte i consiglieri regionali del Pd, Angelo Orsenigo e del Movimento 5 Stelle Raffaele Erba. “Sicuramente è stata un’ottima notizia. Ma da allora non abbiamo più sentito nulla”, spiega Galimberti. Chiaro l’invito, anche rafforzato dai problemi quotidiani, a ritornare al più pesto ad occuparsi di questo tema. Il Pnrr, va ricordato, prevede che le opere inserite nell’elenco di quante riceveranno i fondi dovranno essere concluse entro il mese di agosto del 2026.