Non c’è pace per l’Asilo Sant’Elia, capolavoro razionalista sfortunato e trascurato, nato dal genio di Giuseppe Terragni.
Non bastava l’assurda telenovela del restauro e della ristrutturazione, come noto arenati da anni e, laddove gli interventi sono stati effettuati, l’esito ha prodotto risultati discutibili e discussi. Impossibile trascurare, inoltre, che il gioiello del razionalismo comasco non è soltanto un monumento ma anche vissuto e frequentato dai bambini, ormai da tempo inevitabilmente trasferiti altrove per il protrarsi del cantiere (che a oggi nessuno sa esattamente quando finirà).
Asilo Sant’Elia, vergogna nero su bianco. La relazione del Comune: “Apertura entro il 2023”
Ora a ferire ulteriormente l’Asilo Sant’Elia ci si sono messi pure gli imbrattatori, come denuncia il gruppo di volontari “Per Como Pulita”, che da anni si batte per cancellare le brutture a suon di spray e vernice che hanno flagellato la città.
“Durante la scorsa notte – hanno infatti segnalato con amarezza i volontari – è stato vandalizzato dai soliti incapaci con sedicenti velleità artistiche”.
A corredo una foto eloquente, con l’enorme scritta nera apparsa sulla facciata bianca. Un ennesimo sfregio che davvero il capolavoro di Terragni non meritava.