La vicenda è nota, il Consiglio di Stato ha disposto la sospensione di un punto della Delibera sui nidi della giunta del sindaco Alessandro Rapinese, nello specifico quello che riguardava la chiusura dell’asilo Magnolia a Como: qui i dettagli.
Nel giro di poco poi l’accusa all’amministrazione che, secondo Pd, Svolta Civica e Lega, starebbe rendendo difficili le iscrizioni alla struttura (qui l’approfondimento). Tra le altre cose i Dem in particolare evidenziavano: “Nelle comunicazioni pervenute alle famiglie, emerge, infatti, prima di tutto, che all’asilo Magnolia non ci sarà una cucina interna e che la selezione del personale educativo ed ausiliario avverrà solo al termine della procedura in corso, come primo deterrente, per minare la continuità educativa e spingere le famiglie a non iscrivere il proprio bambino in via Passeri. Inoltre, applicando alla lettera il regolamento che prevede l’iscrizione nel mese di aprile, non ci sarà alcuna riapertura delle iscrizioni per i bambini non iscritti ad anni precedenti, almeno fino a novembre. Peccato che, ad aprile, le iscrizioni al Magnolia non esistevano, in quanto avrebbe dovuto essere chiuso”.
Ora intervengono i sindacati e il comitato dei genitori che spiegano di aver chiesto un incontro urgente al primo cittadino:
Le organizzazioni sindacali CGIL Como CISL dei Laghi UIL Lario congiuntamente al Comitato Como a misura di famiglia, all’’indomani della sentenza del Consiglio di Stato che ha disposto la sospensione della delibera con cui la giunta del Comune di Como aveva riorganizzato i servizi educativi, determinando la chiusura dell’Asilo nido di via Passeri e per l’anno 2025 del nido di Monte Olimpino, hanno chiesto urgentemente un incontro al Sindaco Rapinese.
Le organizzazioni sindacali e la rappresentanza dei genitori ritengono necessario sedersi al tavolo con l’Amministrazione perché il quadro di incertezza sulla prossima gestione del servizio educativo mette in difficoltà le famiglie che a settembre dovranno organizzarsi tra impegni di lavoro e di cura dei figli.
Ad oggi nessuna risposta è arrivata dall’Amministrazione. Persegue un atteggiamento di chiusura al confronto, che nega la possibilità di costruire un percorso di inclusione e soluzioni da poter condividere.
Insieme Sindacati e Comitato genitori ribadiscono che nell’interesse di tutela dei bambini e delle bambine, a sostegno delle famiglie e del personale le scelte da compiersi debbano assicurare la prossimità del servizio sul territorio e confermare l’integrazione con il sistema di istruzione, a garanzia della continuità educativa, così come indicato nella stessa sentenza.
Un commento
I bambini dell’asilo sono più maturi del rancoroso barbetta rossa e molto più intelligenti dei suoi fan.