Ci sono interviste capaci, in pochi minuti, di ribaltare anni e anni – se non di convinzioni – di pensieri dominanti. La chiacchierata con Isa Eshref è senza dubbio una di quelle.
L’incontro avviene proprio lì, nel luogo fatidico, piazza Roma. Cuore (malinconico) di Como, vittima di una Ztl nata maluccio e proseguita non molto meglio.
La storia recente – quella almeno dal 2013 a oggi – è nota. L’eliminazione dei parcheggi blu, l’inclusione della piazza nella zona a traffico limitato, una serie di attività che (certamente per più motivi) hanno tirato giù la saracinesca, una riqualificazione a metà e criticata dal suo stesso progettista, le promesse più o meno realizzabili della giunta di centrodestra di riaprire alla sosta una parte o tutta la zona.
Nel mezzo – della piazza – anche stamane un sostanziale deserto. Soleggiato, tranquillo, centrale. Ma pur sempre un sostanziale deserto. E allora, ci prova lui, con le sue origini kosovare, la sua nazionalità italiana, il suo italiano praticamente perfetto ed esperienze da maître d’hotel che in quasi 30 anni lo hanno portato nelle cucine di alcuni tra i posti più esclusivi d’Italia (da Porto Cervo a Madonna di Campiglio, per dire).
“Certo, corro un rischio. Ma sono un coraggioso – racconta – Paura? Certo che un po’ di paura c’è. Le ho sentite le vicende di piazza Roma, le conosco. So che hanno chiuso molte attività, vedo le serrande abbassate. Però ci ho riflettuto e poi mi sono detto: perché non posso essere io a tentare di cambiare un po’ le cose. Ed eccomi qua a sfidare la piazza e i suoi problemi”. Una sfida che parte già dalla scelta del nome del ristorante (apertura intorno al 15 aprile): “Piazza Roma”, così, giusto per chiarire il concetto che lui ci crede sul serio.
Il locale, circa una trentina di coperti a regime, sta nascendo – tra clangori e martellate – dove fino a due anni fa c’era un negozio di abbigliamento, la prima doppia vetrina sulla destra arrivando da via Rodari. Il giovane che tentò la sorte con felpe, pantaloni e magliette lasciò deluso e incattivito contro la Ztl. Isa Eshref, invece, come logo ha scelto una “Lucia”, per prendere il largo. “I miei figli lavoreranno con me, hanno finito l’alberghiero – racconta – Riuniamo la famiglia, diciamo. Insieme, speriamo di far rivivere questa piazza un po’ abbandonata a se stessa, l’unica del centro così sfortunata”.
E se fin qui la sfida è già chiarissima nei suoi contorni, il “maître venuto dal Kosovo-via-Porto Cervo” rilancia ancora. Oltre. “Cosa farò nel ristorante? Pesce di lago – esclama soddisfatto – A Como sembra che si possa fare soltanto pesce di mare, ormai gli spaghetti alle vongole li fanno pure nei bar. E’ difficile trovare pesce di lago di qualità in città e allora proveremo noi, ovviamente assieme ad altri piatti anche internazionali. Però il turista, ma anche il comasco, cercano le specialità locali. Gli stranieri sono curiosi, aperti. Diciamo che questa è la seconda scommessa, sulla base della qualità”.
A questo punto, gli elementi sono già tanti. Ma non è finita. Impossibile non chiedere al maître – che presenterà domanda al Comune per poter mettere i tavolini all’aperto in estate sotto le piante – se un po’ di parcheggi in più farebbero comodo, come sostengono in moltissimi. La risposta, come sempre non è banale. “Si, certo, ogni attività può trarre beneficio dall’avere posti auto vicini – dice Isa Eshref – Ma per me va bene anche così.
Il turista non viene per forza qui in macchina e comunque quando arriva in centro poi cammina, o noleggia le bici. O magari viene da Milano in treno. E poi siamo a due passi da un’enorme zona pedonale, il cuore della città. Diciamo che se meriterò con il mio lavoro, il posto auto più o meno vicino non sarà la cosa decisiva”.
Quandi si dice ribaltare il tavolo. Che, in un ristorante, non è poca cosa.
9 Commenti
Eshtref, ti auguro un sacco di lavoro di successo in futuro, promozione, qualità e valori veri nel campo della gastronomia
Eshref, ti auguro un sacco di lavoro di successo in futuro, promozione, qualità e valori veri nel campo della gastronomia..
E bravo Estref anchio verro a trovarlo dal ingliterra .appena arrivo vado a provare il pesce di lago. Buona Fortuna.
Lui è u grande tutto quello che fa ci mette l’anima.. Gentile umile generoso di una ospitalità unica… Il suo mestiere lo fa egregiamente …un vero artista… cosa dire di più una persona di 5***** congratulazioni amico mio…
Bravo, cominciamo noi comaschi ad andarci, lo merita! ? (fa male vedere piazza Roma ridotta così)
I miei più sentiti auguri , un vero chef che coniuga con umiltà , amore e passione per il luogo dove ha scelto d’imprendere .
Bravo! andrò a trovarlo presto.. l’unico modo per fare rinascere la piazza è di popolarla con attività commerciali e/o aggreganti
Evviva l’ottimismo!
Speriamo invece che ce la faccia
Penso che se la piazza non comincerà a trovare una sua identità il locale chiuderà fra 1 anno.