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Canottieri, la polemica: “Il ristorante era la casa dei soci, ora è un posto di lusso aperto sul lago”. Il presidente: “Scritte e dette troppe cose, parleremo presto”

Canottieri Lario, il pranzo è servito. Non tanto per i soci che – da quando è in essere il nuovo contratto che ha portato un nuovo gestore all’interno dei locali di viale Puecher – hanno visto cambiare profondamente il ristorante, non più sala di ritrovo per gli associati e i loro ospiti ma ormai locale di lusso aperto al pubblico.

Quello che si sta consumando tra le mura della storica società sportiva è un vero e proprio scontro. Necessario per capire nel dettaglio cosa stia accadendo è fare un passo indietro. La scorsa primavera la Canottieri ha pubblicato un bando per valutare nuove proposte per la gestione del ristorante e, da fine ottobre, la P.R. Milano srl si è aggiudicata l’incarico. Da allora i posti del ristorante – dopo una modifica del regolamento contestata – possono essere prenotati anche dai non tesserati e, anzi, ciò che sta avvenendo è che, vista anche l’offerta culinaria particolare e di lusso, sia ormai un locale scelto soprattutto dagli esterni.

E i punti contestati sono molteplici, tutti venuti a galla e deflagrati in una recente riunione dove si sono create due fazioni, una favorevole al cambio e una che si è opposta a una trasformazione tanto radicale da snaturare l’anima della Canottieri. Tra i punti contestati il fatto che con il nuovo contratto il privilegio dei soci sia stato ridotto alla sola disponibilità di un tavolo da sei da prenotare entro le 11 di ogni giorno, oppure il fatto che agli affittuari venga ceduta la facoltà di occupare un’ampia area sul fronte lago in direzione Monumento dei Caduti dopo le ore 18 con la possibilità per i soci di usarla solo sino alle 20, rendendo, dopo tale orario utilizzabile la zona solo su prenotazione.

Tra i più delusi e amareggiati per la situazione attuale c’è un socio storico della Canottieri da 40 anni, Guido Antolini. “Sinceramente la trasformazione in atto non mi piace. Come non mi piace la modifica a posteriori del regolamento per allinearlo al contratto. Prima il ristorante era a disposizione prevalente dei soci e dei loro invitati, realtà che ora è stata stravolta. Giudico inoltre negativamente l’ampia libertà concessa agli affittuari di usufruire di un’ampia parte della terrazza; talvolta anche della intera struttura. Non più il ‘Ristorante della Canottieri’, ma un ‘Ristorante di lusso alla Canottieri’. La Canottieri rischia di diventare un luogo per eventi, per matrimoni o altro senza vantaggi per l’Associazione. Abbiamo saputo che rispetto alla gestione precedente il canone annuale è aumentato di 9mila Euro. Se c’era bisogno di risorse, sarebbe stato meglio chiedere ai soci di decidere delle giornate di chiusura per concedere l’uso dei locali, in modo diretto, per eventi di varia natura così da recuperare risorse anche maggiori senza stravolgere le abitudini dei soci”.

Le polemiche esplose hanno per ora portato la dirigenza della Canottieri a un “no comment”. “Sono state scritte e dette troppe cose in queste ore – ha detto il presidente Leonardo Bernasconi – Quando sarà il momento faremo uscire un comunicato stampa con tutte le spiegazioni del caso”.

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18 Commenti

  1. Credo che lei assolutamente al corrente di come funzioni la Canottieri Lario!!! Venga a fare un giretto cisi vedrà come vengono impiegati i soldi che entrano dalle quote dei soci e dall’affitto del ristorante, anzi la invito a partecipare alla nostra assemblea annuale che si terrà a breve dove potrà prendere visione del nostro bilancio che è pubblico!!!!!

  2. Quindi, ricapitolando: prendo in concessione un bene pubblico, in posizione da urlo, pagando un canone minimo in quanto si svolgono attività sportive. Poi però ne limito l’accesso, riservandolo a soci, verso il corrispettivo di una quota annuale. Immagino che tale quota annuale generi, nel suo complesso, dei ricavi molto superiori al canone che viene corrisposto al Comune. Non solo; nel locale, datomi in concessione a cifre agevolate per lo svolgimento di attività sportive, ci metto pure un ristorante, il quale, a sua volta, genera ulteriore ricavi in capo al concessionario.
    Ignoro, nella favola poc’anzi descritta, la durata della Concessione, ma se così stanno le cose mi auguro che la location torni presto nelle piena disponibilità del Comune e che venga adibita ad una destinazione che permetta a TUTTI i cittadini di poterne usufruire.

    1. Mario più chiaro e preciso non potevi esserlo. Sarebbe veramente interessante se ComoZero ora facesse un’ “indagine” e andasse a scoprire i dettagli della concessione, i canoni pagati, …

  3. Circolo ristretto, elitario, che da decenni gode di un’immobile comunale di assoluto pregio e che subaffitta per profitto privato.

    Ovviamente senza che nessun altro possa mai ambirci. Roba da terzo mondo.

  4. Il ristorante della canottieri é sempre stato riservato ai soci e ai loro ospiti con prezzi onesti E TALE DEVE RIMANERE! Ciò che sta accadendo è uno scempio inaccettabile.

  5. Si rimane sempre un po’ perplessi quando si leggono queste cose. Un’Associazione sportiva ha una serie di vantaggi sia dal punto di vista fiscale sia dal punto di vista amministrativo assai evidenti perché il suo scopo è la promozione dello sport. Tra i vari vantaggi ci sono le concessioni che gli sono attribuite a tariffe assolutamente vantaggiose dalle Amministrazioni pubbliche. Tra queste ovviamente c’è la concessione in uso dei locali che se non erro sono di proprietà del Comune di Como. Il ristorante di lusso paga un affitto probabilmente più cospicuo della concessione che la Canottieri paga al Comune ma molto probabilmente paga un affitto meno oneroso di quelli che altri ristoranti pagano per operare. La concorrenza è quanto meno falsata. Chissà cosa ne pensano le sempre attente Associazioni di categoria? Chissà per quale motivo Confesercenti e Confcommercio non hanno nulla da dire?

  6. “Il ristorante era la casa dei soci, ora è un posto di lusso aperto sul lago”
    Premesso che la seconda parte della citazione possa essere anche vera; la prima è fuorviante. Ognuno punta a portare acqua al proprio mulino.
    “Il ristorante era la casa dei soci – cittadini di lusso privilegiati -, ora è un posto di lusso aperto sul lago” sarebbe forse una dicitura più corretta

    1. Onestamente spererei che oramai in città siano rimasti ben poche persone che credano che la Canottieri, lo Yacht Club, la Como Nuoto siano circoli che facciano della promozione dell’attività sportiva il loro “core business”.
      È evidente da anni come siano luoghi esclusivi, accessibili solo ai (pochi) soci con grande disponibilità e possibilità di spesa.
      Sarebbe bello poter vedere i contratti di locazione che le società hanno col Comune, proprietario dei luoghi. Ancora più bello sarebbe poter assistere a dei bandi per la loro gestione. Dei veri bandi, aperti e accessibili a tutti, realtà/società/associazioni con più o meno iscritti, budget e possibilità ma con tante idee di promozione sportiva, di apertura alla città, di relazioni coi giovani e anche con i meno dotati.

  7. Nulla di cui stupirsi purtroppo…. visto che stiamo ancora aspettando di sapere come è stato speso il 1.000.000,00 di euro incassato per il matrimonio a villa Olmo.
    Aspettiamoci nuove imprese e nuovi incassi milionari….. che sicuramente serviranno a ridurre le……

  8. La cosa antipatica e fuori luogo è che un consiglio stipuli un contratto contrario al regolamento ed allo statuto vigente,riservandosi poi di cambiare il regolamento in fasi successive.
    La Canottieri è un luogo per i soci ed il ristorante è un servizio agli stessi.Non può e non deve diventare un luogo per il bel mondo relegando i soci in un angolo.
    Pochi anni fa dopo le 20 la piscina era chiusa …..oggi aperta solo agli estranei per eventi.
    Meditino i soci come il consiglio attuale possa impegnare alla scadenza del.mandato 2014 ancora il nuovo consiglio e la Società.
    Se così deve essere LA CANOTTIERI LARIO potrebbe essere estromessa e la sede oggetto di un bando Comunale per l’assegnazione.
    Finché l’attività remiera esiste ciò non è possibile.
    Ed allora solo un presuntuoso consiglio senza storia nella vita sociale può pensare di svendere la sede ingarbugliando le carte.

  9. Chiedo al Sindaco, nonché all’Assessore al Patrimonio (che è sempre lui) se nella concessione è previsto che la Società Canottieri possa dare in gestione il locale in questione autorizzando di fatto l’accesso a chiunque; se essendo il locale di proprietà pubblica , questo può essere dato in “subaffitto “ ad altri; se c’è stata l’evidenza pubblica ed infine se è corretto che sia venuta meno l’evidenza pubblica. Inoltre essendo appunto un immobile pubblico chiedo di conoscere l’importo della concessione e che il gestore del ristorante riconoscerà alla Società Canottieri Lario.

    1. Sarebbero dati veramente interessanti.
      Si ricordi però che il Sindaco è abbastanza legato alla Como Nuoto, altra società “sportiva” che gestisce un circolo privato “esclusivo” come la Canottieri. Fortuna che era contrario alle èlite.

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