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La scuola da salvare a Como, in tre giorni raccolti 11mila euro per il ricorso al Tar: “Piano del Comune senza senso”

In soli tre giorni, la raccolta fondi lanciata sulla piattaforma Gofundme (qui) dai genitori della primaria “Corridoni” di via Sinigaglia – per la quale l’amministrazione Rapinese ha deciso la chiusura per far posto, forse, a un autosilo (qui tutta la cronaca) – ha superato ogni aspettativa: oltre 11mila euro raccolti e più di 200 persone che hanno già aderito, superando così il 56% dell’obiettivo di 20mila euro fissato per sostenere le spese del ricorso al Tar contro il Comune di Como.

Il presidio contro la chiusura

Un risultato sorprendente per rapidità e partecipazione che fa sperare i promotori di raggiungere il traguardo e poter intraprendere il ricorso, e che mostra quanto i cittadini, e non solo la comunità scolastica, si stiano mobilitando in difesa dell’istituto.

“La campagna di raccolta fondi promossa da CostruttivaMente, l’associazione genitori dell’Istituto Comprensivo Como Borgovico di cui la ‘Corridoni’ fa parte è partita benissimo, serve solo l’ultimo sforzo per raggiungere l’obiettivo – è il commento del presidente d’Istituto Simone Molteni – il futuro ricorso al Tar contro la chiusura e lo scorporamento in sedi diverse, è un’iniziativa delle famiglie ma è condivisa e sostenuta anche dalla scuola e dal Consiglio. Questo è un dato sostanziale, di cui forse l’amministrazione comunale, sindaco in primis, non si è resa davvero conto fino in fondo, come non viene presa in considerazione l’opinione di esperti autorevoli come il sociologo e economista Mauro Magatti e la psicosociologa Franca Manoukian, che, non più tardi di venerdì scorso nel corso dell’incontro organizzato dai genitori della materna di Salita Cappuccini, hanno confermato quanto da tempo affermiamo, ovvero che questo piano di razionalizzazione non ha assolutamente senso né da un punto di vista economico, né da quello educativo”.

Simone Molteni

L’ampia adesione alla raccolta fondi, quindi, è solo l’ultimo tassello sottolinea la determinazione di chi sta cercando di difendere la scuola e il suo ruolo nel tessuto sociale e formativo di Como.

E il tutto avviene a pochi giorni da un appuntamento simbolicamente rilevante: l’Open Day della scuola, in programma la mattina del 22 novembre, durante il quale famiglie e futuri alunni potranno visitare gli spazi e conoscere l’offerta formativa (qui i dettagli).

E l’eco della mobilitazione – online e sul territorio – lascia intuire che la vicenda non si fermerà qui.

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